Brutto, ‘sporco’, cattivo e vincente: Napoli da grande squadra a Udine
Se il Napoli raccoglie 3 punti pur senza creare nulla di importante al cospetto di una buona Udinese, allora, questo, potrebbe essere l’anno giusto. E sì perché gli azzurri sbancano la Dacia Arena, tornano in testa in classifica ma compiono decisi passi indietro per quanto riguarda prestazione e gioco. Nella trasferta friulana, infatti, al netto dei 3 punti, i campani hanno disputato una delle loro peggiori partite con una difficoltà nel produrre azioni pericolose davvero inusuale.
Eppure, al netto della bravura degli avversari e dei demeriti della compagine di Sarri, il Napoli si mette nelle migliori condizioni per affrontare la Juve venerdì prossimo e mantenere, intatte, le distanze, in caso di vittoria degli uomini di Allegri col Crotone, dai bianconeri.
Primo tempo
Napoli, tornano i titolarissimi. Udinese, la prima di Oddo
Il match prende le mosse con decisioni piuttosto nette: il Napoli in campo col solito 4-3-3 e l’Udinese, nella settimana del cambio di allenatore e della rivoluzione, con l’avvicendamento fra Delneri e Oddo, col 3-5-1-1. Per gli ospiti, ritornano i titolarissimi con, Albiol e Mario Rui a parte, tutti i big, tridente smart annesso (solo 416’ saltati sui 5.400’ fin qui disponibili), schierati dal primo minuto.
Per i padroni di casa, invece, una scelta che crea discontinuità col passato con una retroguardia, composta da Angella, Danilo e Samir, a tre ed un folto centrocampo a sostegno di De Paul e Perica, con Widmer, Fofana, Balic, Barak e Adnan, a provare a scardinare le geometrie avversarie e arginare le trame d’attacco azzurre.
La posizione di Balic e Barak: il gioco delle coppie
La chiave del match, lato Udinese, è fin da subito chiara: difendere per poi ripartire. E così, nel gioco delle coppie ma anche del volume da creare nel centrocampo friulano, Oddo escogita ruoli nuovi, inediti e diversi per i propri uomini. Fofana da mediano, spostato come mezzala a destra per inibire con la sua fisicità gli inserimenti senza palla ed il fraseggio di Hamsik, Balic nato trequartista, al centro, in regia, a prendere le misure a Jorginho, centro nevralgico del gioco partenopeo, e Barak mezzala sinistra ad allargarsi ad accompagnare la manovra bianconera e a schermare il dinamismo di Allan. Una soluzione vincente, che ha tenuto per tutta la durata della sfida, con una pressione alta, un baricentro estremamente rivolto verso la difesa azzurra che riesce a rallentare il palleggio degli ospiti.
Le fasce? Sempre decisive
Se il Napoli, in contumacia Ghoulam e Mario Rui, non riesce, sulla prediletta mancina, a produrre la solita ampiezza col destro naturale Hysaj, la squadra di Sarri va sempre un po’ in difficoltà. Come con lo Shakhtar, infatti, il sodalizio campano sembra ingolfato, compresso con i partenopei incapaci di dilatare le maglie bianconere dell’Udinese. Eppure, in una gara molto tattica, con la formazione di Oddo attentissima a non concedere spazi agli avversari le fasce, stavolta quella destra, risultano sempre decisive. In una incursione di Allan, infatti, il brasiliano entra in area, vince un rimpallo col pallone che sembra destinato ad uscire in corner, spunta Maggio che, d’esperienza, ruba il tempo ad Angella il quale, in estirada, lo stende: rigore, e poi 0-1 su penalty, ribattuto da Scuffet, di Jorginho.
Secondo tempo
Palleggio lento e prevedibile, Napoli in difficoltà
Ad inizio ripresa, un po’ come già capitato a Verona col Chievo, il Napoli gioca male il pallone con un fraseggio davvero molto lento e compassato. Senza una certa velocità del possesso palla, infatti, i campani diventano ‘umani', subito prevedibili con 10 elementi dietro la linea della sfera a controllare bene il palleggio sotto ritmo degli ospiti. Un po’ per una condizione fisica non eccelsa, nettamente in calo nel secondo tempo, un po’ per la grande densità dei padroni di casa, il Napoli non sciorina il solito gioco.
Corsia mancina bloccata, azzurri in crisi
Oddo fin dall’inizio dimostra di aver studiato bene la partita con questa impressione che viene confermata anche nel prosieguo del match. Nei secondi 45’ di gioco, così come nella prima frazione di gara, l’Udinese con Widmer e Fofana blocca la corsia mancina azzurra che, infatti, stenta ad accendersi e a creare occasioni importanti. Né Hysaj, né Hasmik e Insigne, infatti, si sbloccano e riescono a scrollarsi di dosso le ‘cure’ friulane con pochissime chance create e ancor meno grattacapi escogitati.
Girandola di sostituzioni, il risultato non cambia
A metà ripresa parte la girandola dei cambi. Il Napoli fa entrare Diawara, Zielinski e Rog per Jorginho, Insigne e Hamsik con l’Udinese che, a sua volta, inserisce Lasagna, Jankto e Bajic per Perica, Fofana e Angella. Eppure, malgrado il cambio di modulo dei padroni di casa con due punte in attacco per cercare di creare pericoli alla squadra di Sarri, il canovaccio ma anche il risultato non cambiano con i partenopei vittoriosi a Udine e nuovamente in testa in classifica.
Top e flop della Dacia Arena
Maggio come ai vecchi tempi, l’#11 è decisivo
Non avrà i piedi giusti per giocare in questo Napoli versione tiki-taka ma Maggio, per professionalità, esperienza, dedizione e attenzione, non è secondo a nessuno. E nell’appannato pomeriggio azzurro, nel quale poco o nulla sembra funzionare, l’esterno italiano diventa pure decisivo. Nel primo tempo, infatti, il 35enne napoletano conquista il rigore dello 0-1 con una incursione offensiva importante da Maggio d’antan, old style, che, come una saetta, sfrutta il rimpallo e si fa stendere nella 16 metri avversaria per il rigore risolutivo di Jorginho. Una giocata fondamentale associata ad una grande applicazione difensiva per un match di assoluto valore.
Koulibaly monumentale, dalle sue parti non si passa
Se il Napoli si salva e raccoglie 3 punti brutti, sporchi e cattivi, buona parte del merito va dato anche al difensore senegalese Koulibaly. Lo statuario centrale azzurro, difatti, non molla un centimetro e, con Perica prima e Lasagna poi, si comporta al meglio non concedendo niente alle punte avversarie. Preciso in chiusura, dominante spalla a spalla e bravo anche nel momento di far partire l’azione, KK si guadagna un voto alto facendo la sua meritata comparsa nel novero dei top della contesa.
Male De Paul, l’argentino fuori dal gioco
Anche se di mestiere fa il trequartista, De Paul, ha giocato, paradossalmente, meglio in fase di non possesso che in costruzione. E sì perché il talento argentino, chiamato a legare centrocampo e attacco, pur con pochi palloni giocati ed alcuni movimenti ad allargare verso la destra, non riesce ad incidere con diversi passaggi imprecisi e tantissime chiusure subite, a turno, fra Chirches, Allan e Koulibaly. Combatte, lotta in mezzo al campo ma i suoi suggerimenti non riescono con troppi tocchi ed arpeggi che lo penalizzano in una partita giocata molto più sul ritmo e l’agonismo che di tecnica e fioretto.
Jorginho che flop, il gol e più nulla
Fra i meno positivi della gara, al di là del rigore segnato, peraltro calciato abbastanza male a tu per tu con Scuffet, l’italo-brasiliano Jorginho. Il numero #8 azzurro, infatti, nelle difficoltà complessive d’impostazione della gara, con l’Udinese brava a bloccare le fonti di gioco napoletane, è disattento in regia con passaggi spesso imprecisi, poco puntuali e tutt’altro che illuminanti mettendo a referto una delle rare prestazioni, da quando a sedere sulla panca partenopea c’è mister Sarri, da dimenticare del ragazzo. Insomma, per sintetizzare: il gol e poco altro.
Tabellino e voti
Napoli (4-3-3) Reina 6; Maggio 7, Chiriches 6.5, Koulibaly 7, Hyasj 6; Allan 6, Jorginho 5.5 (Dal 65’ Diawara 6), Hamsik 6- (Dal 85’ Rog s.v.); Insigne 5.5 (Dal 78’ Zielinski 6.5), Mertens 6-, Callejon 6-. A disposizione: Rafael, Sepe; Maksimovic, Albiol, Mario Rui, Scarf; Diawara, Rog, Zielinski, Giaccherini; Leandrinho, Ounas. Allenatore Maurizio Sarri 6
Udinese (3-5-1-1) Scuffet 6; Angella 5.5 (Dal 85’ Bajic s.v.), Danilo 6, Samir 6; Widmer 6, Barak 6, Fofana 5.5 (Dal 75’ Jankto 6), Balic 6, Ali Adnan 5.5; De Paul 5.5; Perica 5.5 (Dal 60’ Lasagna 5.5). A disposizione: Borsellini; Larsen, Bochniewicz, Pezzella, Nuytnick; Jankto, Pontisso, Ingelsson; Lasagna, Matos. Allenatore Massimo Oddo 6