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Brasile, Ronaldinho e Dunga sicuri: “Neymar fenomeno, meglio di Ronaldo”

L’attaccante brasiliano è in uno splendido periodo di forma: già 13 reti in 14 partite in questa stagione.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I numeri di Neymar iniziano a diventare pesanti: 13 reti in 14 partite, con uno score in Liga che dice 11 marcature in 10 incontri. Se prima, insomma, certi record sembravano un'esclusiva di Leo Messi e Cristiano Ronaldo, adesso è il brasiliano il "terzo incomodo". Del resto, il ricambio generazionale è inevitabile: il portoghese ha 30 anni, l'argentino 28, mentre Neymar appena 23. Insomma, il futuro appartiene per forza di cose a lui, che adesso però sembra voler "accelerare" i tempi ed approfittare dei problemi di entrambi i calciatori per provare ad inserire tra i loro record.

Ne sono convinti anche in patria, dove del resto Neymar viene considerato l'elemento chiave del riscatto della nazionale verde-oro che negli ultimi anni ha incassato diversi "schiaffi" a livello internazionale. L'ultimo, in ordine di tempo, il 7-1 incassato nella semifinale dei Mondiali casalinghi della scorsa estate. Pareri concordanti anche dai "massimi esperti" di calcio brasiliani, come Ronaldinho e Dunga. "Neymar è un fenomeno e può diventare il migliore al mondo", ha spiegato Dinho, già Pallone d'Oro 2005, "vedere un altro brasiliano fare la storia del Barcellona è una gioia". Ma anche Dunga vede un futuro brillante per l'attaccante verde-oro: "Neymar sta dimostrando di avere il migliore rendimento guardando i numeri", ha spiegato invece il commissario tecnico del Brasile, "visto l'infortunio di Messi e considerando che Ronaldo non sta ripetendo le cose dello scorso anno. Da quando è arrivato al Barcellona, la sua crescita è costante".

E del resto, lo dicono anche i numeri: 225 presenze e 136 reti con il Santos in cinque stagioni, 106 partite e 67 reti con il Barcellona in due anni e mezzo, che si aggiungono alle 46 reti in 67 gare con la maglia della nazionale maggiore del Brasile, già quinto marcatore nella storia davanti a Rivaldo, Bebeto e Ronaldinho e dietro soltanto a Zico, Romario, Ronaldo e Pelé. E chissà che nei prossimi dieci anni non possano essere scalzati anche loro in graduatoria.

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