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Brasile, Dunga: “Minacce dai procuratori, per non aver convocato i loro giocatori”

Il Commissario tecnico del Brasile svela un curioso retroscena relativo al passato. E su Neymar: “Merita di vincere il Pallone d’oro 2015”
A cura di Marco Beltrami
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Carlos Dunga è famoso anche per la sua proverbiale schiettezza, e per il fatto di non guardare in faccia nessuno soprattutto per quanto riguarda le sue scelte tecniche. Il Commissario tecnico del Brasile ha fatto spesso e volentieri discutere per il suo essere diretto, e si è reso protagonista di dichiarazioni destinate a suscitare molto clamore. In un’intervista concessa al programma “Esporte Espectacular” in onda su TV Globo, l’ex centrocampista ha rivelato di aver ricevuto  minacce da alcuni procuratori, per le convocazioni di alcuni calciatori in passato: “Non ho mai ricevuto pressioni prima delle convocazioni, ma abbiamo avuto qualche problema per non aver convocato alcuni giocatori e in qualche modo ho ricevuto minacce tramite messaggi. Per fortuna è stato soltanto un episodio: il problema è che i procuratori comandano il calcio. Fare le cose per bene serve a poco: si mettono insieme e remano contro di noi".

Il tecnico non sta vivendo un momento particolarmente fortunato alla guida del Brasile dopo il flop in Copa America. Le sue speranze in vista del futuro sono legate soprattutto al rendimento di Neymar, il punto di riferimento indiscusso della sua rappresentativa, protagonista di un ricambio generazionale tutt'altro che semplice. La speranza di Dunga è che la stella del Barcellona possa conquistare il Pallone d’Oro 2015 che meriterebbe: “È tempo che vinca il Pallone d'Oro. Io ho votato per lui. Ronaldo non sta fornendo le stesse prestazioni del recente passato. Non è che non sta giocando bene, solo che lui non è sullo stesso livello dell'anno scorso. Messi invece non è stato bene, si è infortunato e Neymar in questo periodo di tempo è diventato il leader del Barcellona. Ecco perché penso che sia giunto il suo tempo".

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