Borriello: “Ibiza è il mio paradiso terrestre. Il calcio? Avevo pensato di smettere”
A trentasei anni compiuti Marco Borriello ha trovato il suo paradiso. Lo ha fatto spostandosi a tre ore di volo dall'Italia, e mettendo radici in una delle quattro famosissime isole delle Baleari. Dall'agosto scorso l'attaccante campano è infatti un nuovo giocatore dell'UD Ibiza: squadra che milita nella Segunda Division B, la terza serie del campionato spagnolo. Quella che per molti è sembrata una via di fuga ai problemi degli ultimi anni, per Borriello è invece stata una scelta di vita ben precisa: "Non sono in fuga da niente – ha spiegato l'attaccante ex Spal – In questo momento della mia vita, la mia mente e il mio corpo necessitano di tranquillità. Quando sono su quest’isola, nella mia casa, sento una sensazione di pace in me stesso".
Il senso di libertà
"Dopo 15 anni di Serie A, avevo praticamente deciso di smettere di giocare – ha aggiunto Borriello, in occasione della registrazione de "I signori del calcio" di Sky – Ho deciso quindi di trasferirmi qui, su quest’isola, poi è arrivato il progetto ‘Ibiza' calcistico, che mi riempie un po' di più la giornata. Di fatto io avevo deciso di trasferirmi qui, almeno per quest’anno, così per rilassarmi e per potermi godere la casa, questo paradiso terrestre. Ho avuto una bellissima carriera calcistica. Mi sento un uomo libero, libero di decidere e libero fisicamente. Sono esattamente nel posto in cui desidero essere in questo momento e ho tutto ciò che mi serve. Probabilmente questo è il periodo più bello della mia vita".
Il futuro di Borriello
A poche ore da Milan-Spal, la partita che mette di fronte la prima e l'ultima squadra nella quale ha giocato, Borriello ha poi raccontato alcuni dettagli della sua carriera e rivelato la sua ambizione futura: "Ho fatto molti sacrifici per diventare un calciatore di Serie A, di grandi club e, anche se per poco, della Nazionale e l'ho fatto sempre con grande dignità. Ho avuto tantissimi allenatori, anche tra i più forti: Lippi, Prandelli, Ancellotti, Allegri, Conte. Ho visto e assimilato tantissimi metodi di allenamento. Questo bagaglio personale me lo porto con me e vorrei trasmetterlo. Non da allenatore perché non credo che riuscirei a farcela ancora ad affrontare ritiri, orari e regole. Mi piacerebbe però dirigere dall’alto, portando la mia ampia esperienza".