Bologna: Donadoni ha vinto il “Premio Facchetti 2015”
La ruota gira per tutti, anche per Roberto Donadoni. Dopo le delusioni della stagione scorsa, terminata orgogliosamente sulla panchina del Parma prima del fallimento del club, l'allenatore di Cisano Bergamasco è tornato ad allenare sostituendo Delio Rossi a Bologna. Un incarico per nulla facile che l'ex commissario tecnico della Nazionale italiana ha subito voluto affrontare a testa alta, cogliendo subito una vittoria importante e riportando un po' di serenità all'ombra delle due torri. A premiare ulteriormente la serietà di un tecnico preparato e dai valori forti, ci ha pensato la giuria del premio "Il bello del calcio": riconoscimento istituito dalla Gazzetta dello Sport nel lontano 2006, quando il compianto direttore Candido Cannavò volle creare un premio alla memoria di Giacinto Facchetti. A Donadoni andrà una scultura in bronzo e un premio in denaro che verrà devoluto in beneficenza all'ente indicato dal tecnico del Bologna.
Gli altri vincitori – Sin dalla prima edizione, il trofeo viene destinato ad un protagonista del mondo del calcio che si è particolarmente contraddistinto grazie al suo comportamento impeccabile in campo e fuori. Per l'edizione 2015 è stato dunque scelto l'attuale allenatore del Bologna che, anche nei giorni più difficili del fallimento del club ducale è rimasto alla giuda della squadra gialloblu. Roberto Donadoni prende così il testimone da Francesco Totti che fu premiato lo scorso anno, entrando di diritto nella lista di coloro che hanno vinto il premio intitolato all'ex difensore dell'Inter e della Nazionale: "hall of fame" che include anche i nomi Julio González (ex giocatore del Vicenza, che continuò a giocare a calcio nonostante l'amputazione di una gamba), Mahmoud Khalef (capitano della nazionale irachena vincitrice della coppa d'Asia 2007), Paolo Maldini, Cesare Prandelli, Gianfranco Zola, Michel Platini, Javier Zanetti ed Éric Abidal. La consegna del premio avverrà il prossimo 16 novembre a Milano, alla presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del numero uno della Figc, Carlo Tavecchio.
