Bocciato da Mancio e da De Boer: Kondogbia, un flop da quasi 70 milioni
Trenta milioni di euro e rotti bocciati prima da Mancini, poi da De Boer. E' la somma investita dall'Inter nell'estate del 2015 per acquistare il centrocampista del Monaco, Kondogbia. Somma che si aggiunge alle cifre dell'ingaggio: 3.5 milioni netti a stagione fino al 2020 (7 lordi per un totale di 35 milioni). Un salasso, a giudicare dal raffronto tra rendimento e aspettative tradite. Arrivò a Milano con l'etichetta del gemello di Pogba ma in nerazzurro non è mai riuscito a essere all'altezza della sua fama.
Quando un giocatore non vuole capire – ha ammesso De Boer nel dopo partita -. Questa mattina abbiamo parlato, ma se lui non mi vuole sentire… Non è la prima volta che parliamo con lui di questo.
In difficoltà nel cuore della mediana di ‘Mancio', così brutto da guardare che il tecnico olandese lo sostituisce dopo nemmeno mezz'ora di gara contro il Bologna – complice la rete di Destro – tra gli applausi del pubblico che saluta l'uscita del francese e l'ingresso del giovanissimo Gnoukouri, 18 anni e appena una presenza in stagione (mercoledì scorso a Empoli).
Errore fatale. Cosa ha combinato di così grave Kondgobia da meritare una punizione così severa e umiliante da parte dell'allenatore? Nell'azione che ha portato al vantaggio del Bologna c'è il suo zampino: ha perso palla a centrocampo e innescato di fatto il contropiede di Verdi (ancora una volta in giornata di grazia) che ha portato alla conclusione vincente di Destro. Mezz'ora a questo livello è bastata: nullo o quasi in fase d'interdizione, non pervenuto in fase d'impostazione. Totalmente avulso dalla manovra e dagli schemi, De Boer lo ha spedito sotto la doccia senza nemmeno aver sudato la maglietta.
Kondogbia fuori anche dalla lista dell'Europa League
La sostituzione subita contro il Bologna è l'ennesimo brutto colpo che Kondogbia riceve: a fine agosto venne escluso dalla lista per l'Europa League, anche se allora quella scelta fu più dettata dagli obblighi imposti dal fair play finanziario che non dalle convinzioni tecniche dell'allenatore. Per evitare di sforare i margini di bilancio imposti dalla Federazione era necessario qualche sacrificio, Kondogbia e Jovetic vennero tagliati dall'elenco della Coppa.
De Boer inflessibile. L'ex Ajax ha mostrato di avere coraggio: prima ha dato il benservito a Erkin che, arrivato da poche settimane, fu costretto a fare i bagagli perché non rientrava nei piani futuri; poi ha messo in castigo Brozovic escludendolo dalle convocazioni delle ultime gare (Juve, Bologna, Empoli) per atteggiamenti poco professionali a margine della gara di Europa League persa a San Siro contro gli israeliani dell'Hapoel.