Biglia, stoccata al Papu Gomez: “Non siamo amici e le scuse poteva farmele in campo”

Non si incontreranno in Russia perché il giocatore nerazzurro non è stato convocato da Jorge Sampaoli, ma di certo si rivedranno e si spiegheranno nel primo Milan-Atalanta della prossima stagione. Il recente contrasto di gioco tra il Papu Gomez e Lucas Biglia, che ha alimentato le polemiche tra i due giocatori, si arricchisce di un altro "velenoso" capitolo firmato dall'ex centrocampista della Lazio.
In una recente intervista concessa all'argentino "Olé", il giocatore rossonero ha risposto al connazionale dopo le scuse arrivate via Instagram: "Durante la giocata ero perfettamente cosciente che fosse dietro di me, per questo mi sono alzato infuriato – ha spiegato il calciatore di Gattuso – Sinceramente mi sarei aspettato le sue scuse in campo o subito dopo, ma fa niente preferisco guardare avanti".

La paura di Biglia
Scampato il pericolo di non poter rispondere alla chiamata della Seleccion, Biglia ha continuato raccontando quei minuti di paura: "Quel giorno mi rialzai infuriato verso il Papu perché sentii lo stesso dolore ed ebbi paura di essermi rotto nuovamente. Ricordo che quella sera tornai a casa e mi misi a lavorare con il fisioterapista alle 5 del mattino". Un diverbio che l'attaccante della Dea cercò di minimizzare con le scuse pubblicate su Instagram qualche ora più tardi.
Dopo la reazione infastidita anche del compagno di nazionale Sergio Aguero ("Fosse capitato a me, lo avrei aspettato nel tunnel degli spogliatoi"), Lucas Biglia non ha accettato di buon grado le parole "social" del Papu: "Non siamo amici, ma giochiamo per la stessa nazionale. Contano poco le scuse su Instagram – ha concluso il rossonero – Io non uso i social, compresi Twitter e Facebook. Per fare un esempio, il giocatore del Benevento che mi causò il precedente infortunio (Viola, ndr) venne a trovarmi in ospedale".