Ben Woodburn, dal gran rifiuto all’Inghilterra al gol col Galles a 17 anni
Quando frantumi ogni record di precocità, fai il tuo esordio nella nazionale maggiore a 17 anni e spiccioli e metti a segno la tua prima rete dopo 5′ minuti dal tuo ingresso in campo, qualcosa di speciale, quasi di unico, dentro, devi averlo per forza. E fa niente se non sei proprio gallese al 100%, non hai ancora la patente o non sei ancora fisicamente prontissimo nei duelli uno contro uno, la tua classe, la tua qualità, il tuo talento sopperirà a qualsiasi mancanza o presunta tale.
Questa, la storia del golden boy dell'academy del Liverpool Ben Woodburn giustiziere dell'Austria, nuovo funambolo dell'Anfield Road oltre che pupillo della leggenda dei Reds Ian Rush (229 reti col Liverpool) e, cosa che non guasta mai, del suo tecnico Jurgen Klopp. Dagli inizi a Tattenhall, al primo gol contro il mitico Leeds United fino all’esordio di domenica sera con i “Dragoni” ecco chi è Ben Woodburn.
Gli Inizi a Tattenhall: l’infanzia fra cricket, calcio e Liverpool
Benjamin, per tutti Ben, nasce il 15 ottobre 1999 a Chester (Inghilterra), centro urbano sulla riva destra del fiume Dee a pochissimi chilometri di distanza dal confine col Galles, per poi crescere, poco più a sud, nella piccolissima Tattenhall cittadina di sole 2mila anime. In questo microscopica comunità il piccolissimo Ben comincia a conoscere lo sport ma, almeno agli inizi, si diletta sia col calcio che col cricket dimostrando fin da subito grande dimestichezza con entrambe le discipline.
A 7 anni però, arriva la sua prima importantissima scelta col baby Woodburn che accantona il cricket per dedicarsi alla sua passione principale: il football. Così, proprio a quell’età, notato da alcuni scout del Liverpool, viene portato nell’academy dei Reds dove, in poco tempo, scala le gerarchie interne impressionando tutti per classe, conoscenza del gioco e capacità di lettura. Doti che porteranno, l’allora direttore delle giovanili del Liverpool, Frank McParland (attuale direttore sportivo del Nottingham Forest) a definirlo: “Uno dei più brillanti prospetti del club”. Un prospetto che, grazie alle sue capacità, si guadagna anche qualche coccola, qualche piccolo privilegio.
Per volere dei genitori che desideravano farlo studiare a casa e non a Rainhill, più vicina al centro di allenamento di Kirby, infatti, i Reds assumono un autista personale che potesse permettere al baby prodigio di tornare ogni giorno, 124 km comprensivi di andata e ritorno, a Tattenhall.
Benefici a parte, a 15 anni, Woodburn saluta anzitempo i suoi coetanei dell’Under 16, vola con gli Under 18 dell’allenatore Neil Critchley e viene incluso nel programma “Futures Group” che consente ai migliori profili della “cantera” di allenarsi, una volta a settimana, con la Prima Squadra.
Esordio in amichevole, lampi di classe
In uno di questi allenamenti, stagione 2015/16, Jurgen Klopp rimane folgorato da questo portento del calcio con la decisione immediata, in barba all’età, di cooptarlo, per l’annata successiva, nel Liverpool. Il suo debutto, non ufficiale, arriva dopo poco, precisamente nel luglio successivo, nell’amichevole pre-stagionale contro il Fleetwood Town. Woodburn entra nella ripresa al posto di Alexander-Arnold e, quasi come fosse stato da sempre un membro della squadra, mette subito a referto una rete al 52’ ed un sublime assist per il brasiliano Firmino nel 5-0 totale dei suoi. Il grosso è fatto, Klopp è ormai rapito: è tempo di esordire.
Il debutto in Premier e la rete al Leeds che lo fa entrare nella storia
Passa ancora qualche mese in bacino di carenaggio, fra Prima Squadra e Squadra Riserve (8 reti in 15 gare stagionali), firma il suo primo contratto da professionista e poi colleziona la sua prima volta il 26 novembre 2016. Un solo minuto contro il Sunderland al posto dell’olandese Wijnaldum per assaggiare l’atmosfera magica di Anfield e, a 17 anni e 42 giorni, diventare il secondo “rookie”, la seconda matricola più giovane a debuttare in Premier League con la casacca del Liverpool, dietro il difensore Jack Robinson (ora al QPR, il cui debutto avvenne a 16 anni e 250 giorni).
La favola di Ben però, non finisce qui col gallese che, tre giorni dopo, in una gara valevole per la Coppa di Lega inglese entra per Kevin Stewart e, dopo 14’ minuti di gioco, firma sotto la Kop la sua prima rete in maglia Liverpool divenendo, a 17 anni e 45 giorni, il più giovane marcatore della ultracentenaria storia dei Reds battendo per 98 giorni il precedente primato del pallone d’oro Michael Owen e realizzando questa sua marcatura il giorno del 19esimo anniversario del debutto assoluto della leggenda dei rossi della Merseyside Steven Gerrard. Insomma, numeri, coincidenze ed ideali investiture da “chosen one”, da prescelto, da predestinato del pallone.
Nazionale, Ben "don’t save the Queen"
Pur essendo nato e cresciuto in Inghilterra Ben è in possesso, per via del nonno materno, anche del passaporto gallese. Un passaporto che non l’ha messo solo in condizioni di poter scegliere, in base alla convenienza, fra una nazionale o l’altra col giovane Woodburn che, malgrado le lusinghe delle selezioni giovanili inglesi (rifiutata una convocazione dall’Under 16 nel 2014), ha sempre dimostrato di avere le idee chiare, come su tutto il resto, su quale casacca indossare. Dalla sua prima volta con il Galles a 13 anni in un centro di sviluppo regionale di Dragon Park, passando per l’Under 15 fino alla trafila, da capitano, delle selezioni U-16, U-17 e U-19, infatti, il numero #58 del Liverpool non ha mai tradito i “Dragons” restando sempre desideroso di giocare per il Paese di suo nonno e al fianco degli idoli Ramsey e Bale.
Il gol all’Austria e l’ennesimo record
Così, dopo una prima buona stagione con Klopp (9 gare e 360’ minuti giocati) il Ct gallese Coleman rompe gli indugi e, già lo scorso marzo, convoca il nativo di Chester per la gara di qualificazione contro l’Irlanda. In quell’occasione però, non riuscirà a fare il suo ingresso in campo con la prima magica volta in rosso rimandata di qualche mese, segnatamente, domenica scorsa.
Nella gara contro l’Austria, infatti, l’asso del Liverpool scalpita in panchina e dopo aver osservato i tentativi offensivi dei suoi compagni infrangersi sulla barriera difensiva del Ct Koller ottiene il lascia passare dall’ex allenatore del Fulham. Ben si riscalda, entra al 69’ al posto di Tom Lawrence, rompe l’emozione iniziale e, dopo appena 261 secondi, raccoglie una deviazione del difensore Dragovic, accomoda il pallone sul destro e scaglia una saetta che si infila nell’angolino basso alla sinistra del portiere Lindner: 1-0 Galles e record di secondo più giovane realizzatore dei Dragoni dietro Bale.
Dribbling e versatilità: globetrotter dietro la punta
Un’icona del calcio gallese con un certo trascorso fra le fila del Liverpool, tal Ian Rush che peraltro ha allenato Woodburn nelle giovanili dei Reds, lo ha definito come uno dei maggiori talenti su cui investire e costruire le future fortune della compagine inglese. Un’investitura niente male per il numero #58 che grazie alla sua straordinaria classe, la sua tecnica, la sua propensione nel dribbling ma anche alla sua versatilità in campo con la capacità di poter interpretare qualsiasi ruolo d’attacco, dall’esterno offensivo al trequartista, fino alla mezzala, merita ogni singolo elogio con una carriera che, imprevisti a parte, potrebbe esplodere da un momento all’altro.
Valore di mercato basso, preoccupa il contratto in scadenza nel 2019
Il 17enne calciatore del Liverpool rappresenta un autentico patrimonio per i Reds con un valore di mercato che si preannuncia in continua ascesa. Per merito delle sue prestazioni o magari di un proficuo prestito altrove dove potrebbe trovare, in contumacia Salah o Oxlade-Chamberlain, maggiore spazio, infatti, Woodburn potrebbe valorizzare di molto la sua attuale quotazione per il suo cartellino modificando, ovviamente verso l’alto, i suoi attuali 1.5 milioni di euro. Soldi che però, ne siamo sicuri, non sarebbero già ora, sufficienti per strappare il gioiellino gallese all’affetto di Anfield Road. L’ostacolo però, in questo momento, sembra essere il contratto in scadenza nel giugno del 2019 che potrebbe non far dormire sonni tranquilli a Klopp e tifosi.