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Belgio-Spagna, amichevole annullata per rischio attentati

Il rischio attentato in Belgio è salito da livello due a tre spingendo le due federazioni ad annullare l’amichevole in programma stasera con la Spagna.
A cura di Mirko Cafaro
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Non si disputerà l'amichevole in programma questa sera a Bruxelles, allo stadio Re Baldovino, tra Belgio e Spagna. Troppo alto il rischio attentati, dopo i fatti di Parigi e le esplosioni avvenute all'esterno dello stadio Saint Denis, per consentire il regolare svolgimento di una gara internazionale, a maggiore ragione in una nazione dove, ancora ieri, è proseguita la caccia a uno dei principali artefici della strage avvenuta nella capitale francese. Tensione, paura, dolore, rabbia, orgoglio: tutto si mescola in queste ore convulse con la Francia (e l'Europa) ferita a morte dalla furia omicida dei terroristi. A Wembley, in uno stadio blindato, l'Inghilterra e la nazionale di Deschamps hanno invece deciso di andare in campo e la Marsigliese (inno transalpino) farà eco in tutto lo stadio e si accompagnerà al minuto di raccoglimento per le vittime. Stesso copione anche ad Hannover, laddove la Germania affronterà – sempre in amichevole – l'Olanda, e nella sfida di ritorno dei playoff tra Svezia e Danimarca (ultimi novanta minuti per staccare il pass e volare a Euro 2016).

Le forze di polizia sono ancora sulle tracce di Abdeslam Salah, una circostanza che ha portato l'allerta nello Stato a nord dell'Europa da un livello medio di due a uno di tre in una scala che arriva fino a quattro. Allerta quasi massima, dunque, soprattutto perché non ci sarebbero stati uomini sufficienti a garantire contestualmente la caccia al terrorista e il regolare svolgimento di un match che avrebbe attirato allo stadio tra i 50 e i 60mila spettatori.

Ieri la Spagna aveva raggiunto Bruxelles in una situazione completamente blindata: la squadra era stata accolta e presa in consegna dall'esercito direttamente sulla pista d'atterraggio dell'aeroporto e non ha mai messo il naso fuori dall'albergo, se non per andarsi ad allenare. Il tutto sempre sotto la stretta sorveglianza e scorta dei militari. Testa altrove e poca voglia di giocare inevitabilmente per tutti; per questo, dopo lunghe trattative tra le due federazioni calcistiche, è stato accolto con un po' di sollievo il comunicato congiunto che all'una di notte ha reso ufficiale l'annullamento.

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