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Behrami: “Non sono andato all’Inter, per il no del Napoli a Mazzarri”

Behrami, passato in estate all’Amburgo, rivela che il Napoli non lo ha ceduto all’Inter per fare un dispetto a Mazzarri.
A cura di Alessio Morra
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Valon Behrami dopo due buone stagioni quest’estate ha lasciato il Napoli, perché Benitez non apprezzava il gioco dello svizzero. Il ventinovenne centrocampista per mesi è stato un obiettivo di mercato dell’Inter, ma il Napoli non ha voluto cedere il giocatore ai nerazzurri. Behrami, intervistato da ‘ilcorrierespione.it’, ha fatto capire che De Laurentiis non cedendolo all’Inter ha voluto fare un dispetto a Mazzarri, e così il centrocampista è finito all’Amburgo: “In Italia mi voleva l’Inter, ma c’è stata sempre una certa difficoltà al dialogo tra i due club, credo per non voler fare regali a Mazzarri. Nessuna delle due società voleva aspettare la fine del calciomercato, per questo motivo poi è arrivata la bella offerta dell’Amburgo.”

“I dirigenti dell’Amburgo mi hanno convinto”

Il passaggio all’Amburgo di Behrami è stato sorprendente. Perché se è vero che la squadra tedesca ha una grande storia, nel 1983 grazie a Magath vinse la Coppa dei Campioni in finale con la Juventus, è vero anche che la scorsa stagione l’Amburgo ha mantenuto la Bundesliga salvandosi nel doppio spareggio con il Furth: “I dirigenti tedeschi mi hanno spiegato il progetto. Ho deciso di accettare perché mi hanno convinto, mi hanno spiegato le difficoltà che l’anno scorso hanno portato la squadra a salvarsi solamente allo spareggio. Mi ha inoltre affascinato la possibilità di cimentarmi in un campionato europeo importante come la Bundesliga.”

“In Germania ci sono meno polemiche quando si perde”

Behrami, che è stato il grande colpo del mercato dell’Amburgo insieme a Holtby, ha parlato anche delle notevoli differenze che ci sono nel modo di vivere il calcio in Italia e in Germania, dove c’è un approccio molto più rilassato: “Gli allenamenti sono a porte aperte, c’è un contatto diretto con i tifosi. In Italia queste cose non possono accadere. Lavoriamo tanto dal punto di vista fisico e giochiamo sempre a viso aperto, anche se ci sono più errori dal punto di vista tattico. Ed è bello anche il fatto che ci sono molte meno polemiche quando si perde.”

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