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Basilicata, arbitro picchiato in una partita di Seconda categoria: 3 anni di squalifica

Domenica scorsa si è verificato un altro episodio di violenza nei confronti di un arbitro: questa volta in Basilicata ad un giovane 17enne è stata diagnosticata una prognosi di tre giorni. Questo spiacevole situazione è datata 11 novembre e fa riferimento alla gara di Seconda Categoria tra Armento e Matera Sassi. È stato assegnato lo 0-3 a tavolino ed è stato squalificato per 3 anni un calciatore della squadra di casa.
A cura di Vito Lamorte
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Dopo l'episodio di Roma, che ha riportato in luce la violenza nei confronti degli arbitri nei campionati dilettantistici, è arrivata l'ennesima aggressione nei confronti dei direttori di gara. Domenica 11 novembre nella gara Armento-Matera Sassi un arbitro di 17 anni è stato picchiato da un giocatore della squadra di casa un durante una partita, poi sospesa, del girone B della Seconda categoria lucana. Il calciatore è stato squalificato fino al 30 giugno 2021 mentre per il giovane arbitro è stata diagnosticata una prognosi di tre giorni. Il Giudice Sportivo ha decretato anche la sconfitta per 0-3 a tavolino. Un episodio tremendo che ha messo in luce ancora una volta le criticità che si vivono su questi campi di provincia, sia per gli arbitri che per gli atleti stessi.

Il comunicato della FIGC Basilicata

In una dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa il presidente del Comitato regionale della Basilicata della Figc, Piero Rinaldi, ha parlato dell'accaduto:

Condanniamo fermamente la vile aggressione al direttore di gara al quale esprimiamo la nostra solidarietà e quella dell’intero movimento del calcio dilettantistico di Basilicata che nulla a che fare con questo modo di agire contrario ai nostri valori sportivi improntati alla lealtà, alla correttezza, al rispetto e al fair play. La sanzione comminata al calciatore autore dell’aggressione dal giudice sportivo non basta. Bisogna che la nostra azione nel prevenire certi deprecabili comportamenti sia più incisiva. Per tale motivo cercheremo di sensibilizzare le società affiliate, ancor più di quanto fatto in passato, al rispetto verso avversari e direttori di gara e a tenere comportamenti adeguati sul campo di gioco consoni ai valori dello sport.

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