Balotelli attacca Prandelli: “Non è un uomo vero”

Più che una balotellata (e non sarebbe una novità) quella scagliata da Super Mario è una cannonata sparata ad alzo zero. Nel mirino dell'ex attaccante del Milan e della Nazionale c'è Cesare Prandelli, ex ct dell'Italia e protagonista del disastro Mondiale in Brasile proprio assieme alla punta del Liverpool. Avventura finita in maniera ingloriosa, sancita dalla sconfitta di misura (1-0, gol di Godin) contro l'Uruguay nella fase a gironi e dalle dimissioni dell'allenatore, scandita dalle critiche durissime rivolte al calciatore per indolenza e incapacità d'assicurare alla squadra quel salto di qualità necessario per andare avanti nella Coppa. La rottura con il gruppo (Balotelli se ne andò sul pullman da solo mentre Pirlo parlava ai compagni di nazionale) rispedì a casa il giocatore che, di lì a poco, il club rossonero avrebbe provveduto a cedere ai reds incassando una ventina di milioni. Un terremoto, ecco cosa fu l'eliminazione dell'Italia che non superò lo sbarramento dei gruppi: via Prandelli, via anche il presidente federale Abete e con loro calò il sipario anche sulla permanenza di Balotelli. E quella che allora sembrava solo una sensazione s'è trasformata in realtà quando Conte lo ha ‘tagliato' all'insegna della ‘maglia che bisogna meritare'.

L'attacco a Prandelli. "Gli uomini veri si parlano in faccia – ha ammesso l'ex rossonero nell'intervista concessa al magazine inglese Sport -. Prandelli ha parlato male di me e non mi aspettavo che lo facesse addirittura davanti ai giornalisti. Ho preferito non replicare alle sue parole, perché non avrebbe avuto senso. Penso che gli uomini veri, se hanno qualcosa da dirsi, se lo dicono in faccia". A quali frasi si riferiva Balotelli? A una in particolare: deluso dal rendimento dell'attaccante, l'ex ct lo aveva definito come un giocatore che "ha dei colpi, ma non è un campione".

Le scelte di Conte. Di tono completamente diverso le dichiarazioni relative ad Antonio Conte: "Io non sto segnando, altri sì e hanno meritato la convocazione. Amo l'Italia e mi piacerebbe tornare in Nazionale, sono stato molto deluso dal Mondiale e dal trattamento ricevuto".