Attacchi d’Europa, chi segna di più nel Vecchio Continente: Psg e Man City in testa
Sponsorizzazioni milionarie, allenamenti, staff tecnici, stadi sontuosi, strutture favolose e giri d'affari strepitosi per un solo obiettivo: il gol. Senza girarci troppo intorno, il gol, la rete, la marcatura è lo scopo principale del gioco, il momento per cui vivono miliardi di tifosi e, anche, centinaia di calciatori, attaccanti, in primis.
Il gol, padre di tutte le leggende, di tutte le romantiche storie del football e di tutti i trionfi di questo appassionante sport. Il gol, alla base di nuove imprese e di nuove speranze, quelle delle migliori formazioni d'Europa che, in questo avvio di stagione, stanno perforando con continuità le reti avversarie per perseguire i propri obiettivi, aggiornare il proprio palmarès e raggiungere nuovi e sempre stimolanti trofei. Squadre formidabili, ricche di qualità, talento e di capacità offensive eccezionali. E così, ad un passo dalla fine dei gironi d'andata di tutti i maggiori campionati continentali, ecco gli attacchi più prolifici del momento.
Manchester City e Psg 50, regine d'Europa
Quanto ad affinità, in termini di proprietà e di storia recente, Manchester City e Paris Saint Germain sono più che cugine con tante, tantissime similitudini negli ultimi anni.
Al di là delle loro svolte, proprietarie e di risultati, queste due società condividono, quest'anno, anche una certa qualità, e continuità, nel trovare la porta con entrambi i club a dominare nei rispettivi campionati. Cinquanta, infatti, sono le reti siglate da Parisiens e Citizens in Ligue 1 e Premier League con le formazioni di Tuchel e Guardiola a guidare le rispettive graduatorie e a mandare in tilt tutte le difese francesi e inglesi.
Frutto di organizzazione di gioco certo ma anche di una serie di campioni in rosa, da Mbappé ad Aguero, da Bernardo Silva a Cavani o Neymar e dunque di squadroni da 2 miliardi di euro in due, eccezionali.
Barcellona super in Liga: blaugrana a 48 gol
In Liga, complice anche l'incredibile calo offensivo del Real Madrid, figlio della crisi di risultati e dell'addio estivo di Cristiano Ronaldo, il Barcellona ha vita facile nel trionfare in questo specifico aspetto con Messi e soci praticamente inarrestabili in prossimità della 16 metri avversaria.
Malgrado l'infortunio che ha colpito la Pulga a fine ottobre ed un Pistolero Suarez a corrente alternata (solo due sigilli nelle ultime cinque), i blaugrana non hanno smesso di fare sfracelli in zona gol con i loro 48 centri, 2.82 per gara, come miglior ruolino in Spagna e come inavvicinabile record lì davanti: col Siviglia secondo per gol segnati, a -18 dai catalani.
Borussia Dortmund al top in Bundes: 44 gol
Il Bayern Monaco arranca, fatica ad emergere e a mettere in moto il proprio pacchetto avanzato? Niente paura c'è un Borussia Dortmund pronto e attrezzato a subentrare al dominio bavarese. In classifica ma anche in zona gol. E sì perché Sancho e Reus, Paco Alcacer e Gotze, Philipp e Pulisic, sotto la guida del visionario Favre stanno dimostrando di avere tutte le carte in regola per vincere il campionato e portare a casa un titolo nazionale che, ormai, manca da sei, quasi sette, anni.
E lo stanno evidenziando con una difesa normale, da 17 gol al passivo, ma soprattutto con un attacco stellare capace, al momento, con 17 partite a referto di mettere insieme 44 reti, 2.58 per match col terzo rendimento europeo, e di aumentare lo spread di gol sui bavaresi fermi, si fa per dire, a quota 36.
Napoli e Juventus, almeno in attacco è sfida pari: 34 gol per testa
A chiudere, infine, ci sono Napoli e Juventus che, almeno sul piano dei gol segnati, sono pari. Già perché se il campionato, anche qui, con 17 giornate in archivio, pare già deciso, con i bianconeri a +8 sui campani, la sfida in attacco è molto ma molto più equilibrata. Trentaquattro, difatti, sono i gol siglati da entrambe le squadre con gli azzurri, più dei piemontesi, bravi a fare la voce grossa in questo aspetto, senza uno come Cristiano Ronaldo davanti ed al netto della recente crisi realizzativa di Mertens e Insigne, a digiuno dal 2 novembre scorso.
Insomma, la Serie A sembra già avere un suo preciso padrone ma non in sede di attacco alla porta avversaria e di gol a referto.