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Attaccanti e media voto, le migliori punte in Serie A: CR7 su tutti, secondo Quagliagol

Quali sono gli attaccanti del nostro massimo campionato, che domenica vivrà il suo ultimo atto, capaci di rimediare i voti medi più alti in ogni singola partita? Ecco, dal fenomeno Cristiano Ronaldo, a quota 6.52 per match, al bomber stabiese Quagliarella (6.43), le punte più performanti ed efficaci della pista.
A cura di Salvatore Parente
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L’Italia è terra di tattica, catenaccio e del culto della difesa. Ma, anche, alla luce di questo ultimo e quasi terminato campionato, terra di attaccanti, di punte prolifiche, di esterni offensivi o goleador adattati capaci di trascinare, a suon di reti e assist, le proprie squadre. Con gol importanti dicevamo ma soprattutto con prestazioni di assoluto valore e costanza. Che, alla fine, forse, conta più delle realizzazioni messe a referto. Loro, i migliori attaccanti per valutazione media di questa Serie A, ci sono sempre e raramente falliscono l’obiettivo, l’approccio alla gara segnalandosi di frequente come gli uomini in più, i go to guy, i talenti più affidabili dal quale andare per risolvere la partita e trovare il guizzo giusto, l’intuizione vincente. Loro, appunto, non tradiscono mai e, nel corso di questo torneo, hanno dimostrato tanto rivelandosi i migliori elementi per rating medio ogni maledetta domenica e contro qualsiasi avversario. E così, in questo contesto, ecco, in serie, i migliori cinque di questa 117esima edizione della nostra massima serie.

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Cristiano Ronaldo al top: l’indice di performance è al 6.52

In prima posizione per rendimento medio nella lunga schiera degli attaccanti con almeno 20 presenze in Serie A, troviamo il fenomeno più atteso, il campione portoghese cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo. Capace, in 31 gare di campionato, di mettere a referto 21 gol e 11 assist ma anche un rating medio, ovviamente influenzato dai numeri fatti segnare sul campo, del 6.5, precisamente: del 6.52.

Una media notevole, la migliore del campionato, che viene fuori da un calcolo statistico che prende in esame innumerevoli dati raccolti da portali specializzati e finemente riassunti in questo preciso indice di performance. Un indice che premia CR7, malgrado un minutaggio inferiore alle aspettative, specie in relazione ai tanti riposi precauzionali pre-Champions League, e lo eleva a punto di riferimento non solo per la sua Juventus, ancora scudettata, ma anche per i suoi colleghi attaccanti vogliosi, il prossimo anno, di spodestare il fenomeno lusitano e raggiungere le sue statistiche ma anche la sua importanza nei destini globali del club bianconero.

Quagliarella secondo: bomber da 26 gol ed un rating medio del 6.43

Dietro la stella assoluta della Juventus, ecco la sorpresa, la favola più romantica del campionato: quella di un 36enne, al secolo Fabio Quagliarella, con ancora tanta voglia di segnare, esprimersi al massimo in campionato e dimostrare  il suo valore. La storia di un vecchietto terribile in grado di portare a scuola tanti altri più giovani bomber e raccogliere tanti gol, 26, assist, 8, e un rendimento medio, con una pressoché indiscussa ed assoluta titolarità, del 6.43. Un rendimento stellare, stratosferico e, soprattutto, ineguagliato da nessun altro over 35 in giro per il ‘Vecchio Continente? Figurarsi in Serie A.

Zapata da record: 22 firme e un rating altissimo

Mai oltre gli 11 gol stagionali in carriera, un lungo digiuno durato dieci partite in avvio di campionato, col peso del valore del suo cartellino, e delle spese dei bergamaschi per portarlo in Lombardia (26 milioni di euro totali), a gravare sul suo morale. Poi, da dicembre in avanti, una escalation di gol, marcature pesanti e giocate determinanti per un filotto da 21 reti in 24 partite che, di conseguenza, con l’esponenziale crescita del duo IlicicGomez, ha portato l’Atalanta a cullare il sogno Champions. Un sogno con molti padri ma con un finalizzatore principe: proprio Zapata capace di accumulare 22 segnature totali che, oltre a garantirgli il record personale di realizzazioni in stagione, lo hanno condotto sul tetto d’Italia, o quasi, per performance medie: performance da 6.39 per match.

Gomez e Mertens, i fantasisti che accendono l’attacco

A chiudere, ecco due piccoletti che si rivelano titani quanto a cifre statistiche e apporto offensivo per le rispettive squadre: Atalanta e Napoli. E sì perché i bergamaschi, come detto, devono ringraziare più elementi all’interno della propria rosa per il successo, i successi di questa annata. Fra i tanti, pure il Papu Gomez che, con le suo giocate, le sue intuizioni, i suoi guizzi ed i suoi filtranti, è la mente, insieme a Ilicic, del gioco di mister Gasperini. Un mister che ne esalta le qualità e con cui l’ex Catania sta toccando vette in termini di resa sul terreno di gioco siderali.

Vette che lo portano ad un voto medio di 6.31 per match. Lo stesso rendimento del folletto Mertens straordinario anche in questa sua prima annata senza il maestro Sarri, in sostanza: quello che lo ha trasformato in agile, dinamico e prolifico bomber da attaccante centrale.

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