Atalanta-Inter: le pagelle commentate sul risultato di 4-1
L’Inter interrompe il suo momento magico a Bergamo con l’Atalanta rimediando un netto 4-1 sotto i colpi di Hateboer, Mancini, Djimsiti e poi Gomez. Non basta un secondo tempo all’altezza della situazione ai nerazzurri per avere ragione degli orobici che, invece, dal primo minuto di gioco, forti dei tre successi di fila nell’ultimo periodo, riversano energia, dinamismo e qualità. La prima frazione, infatti, è un monologo dei ragazzi di Gasperini con ben 16 tiri scoccati verso la saracinesca Icardi.
L’intervallo è un’ottima notizia per gli ospiti capaci, malgrado la burrasca nerazzurra, di non subire più di un gol e tenere ancora vivo il lunch match della dodicesima giornata.
E la ripresa comincia pure al meglio per Spalletti e soci col pari su rigore di Maurito che, però, invece di ringalluzzire i suoi li spegne con Mancini e Djimsiti, su palla inattiva, mai prima d’oggi gli interisti avevano subito una rete da piazzato, e poi Gomez a delineare i contorni di una vittoria, sponda Atalanta, davvero importante e, ai punti, abbondantemente meritata.
Hateboer freccia, Asamoah incerto. L’asse con Gosens funziona
L’Atalanta, fin da subito, evidenzia una certa superiorità tecnica, mentale e di condizione rispetto ad una Inter troppo svagata o, semplicemente, vittima di parecchio acido lattico dopo il pari dal sapore dell’impresa contro il Barcellona. E questo gap, specie nel primo tempo, si evidenzia sulle corsie laterali con Gosens a sinistra e Hateboer a destra a fare il vuoto contro D’Ambrosio, alla sua 150esima con l’Inter, e Asamoah.
Ed il gol del vantaggio, siglato all’8 dall’olandese è il manifesto ideologico di questa tendenza iniziale con gli esterni offensivi dell’Inter svogliati nel coprire e dare manforte ai propri terzini e le frecce orobiche infiammate da una vigoria davvero inattesa. Ripartenza Atalanta, Gosens dalla sinistra crossa in mezzo, il pallone taglia tutta l’area e Hateboer, convocato anche per i prossimi impegni della sua nazionale, in estirada, batte l’incolpevole Handanovic.
Un gol che mette in discesa la gara per i padroni di casa ma, soprattutto, rafforza l’intesa fra le corsie con il primo a mettere insieme il secondo assist del suo campionato ed il secondo a siglare la seconda segnatura della sua Serie A. Gli esterni bergamaschi funzionano nel segno del due.
Cuore Icardi, l’Inter non molla ma Mancini risponde
A inizio ripresa, dopo pochissimi secondi, la gara cambia. Berisha rinvia male, Politano conquista il pallone ed ottiene un penalty per fallo di mano di Mancini che consegna a Icardi la chance del pareggio. Il #9 nerazzurro non si fa pregare e scarica in porta la rete dell’1-1. Ma il pari, sia pure immeritato, non spegne l’ardore dei padroni di casa capaci, dopo appena 15 giri di orologio, di riportarsi in vantaggio con la zuccata, la terza di fila, di Mancini bravo a riscattare il braccio che porta al rigore i meneghini e rivelarsi nuovo, implacabile bomber di difesa della nostra Serie A.
Bene Zapata, lotta contro Skriniar e de Vrij e dialoga con i compagni
Avete mai sentito parlare di “attaccante capace di fare reparto da solo”? Bene, se provenite da un altro pianeta, sportivo s’intende, e non sapete a cosa si riferisca questa espressione, non dovete fare altro che riavvolgere il nastro e rivedere la partita del colombiano Zapata. E sì perché il #91 atalantino, scelto al posto del giovanissimo Barrow, oggi, disputa davvero una gara di assoluto livello sacrificando, spesso, il suo istinto di bomber. E infatti, calcia poco, anche se in alcune circostanze pericolosamente, e preferisce dedicarsi ai compagni fungendo da boa, da pivot contro gli arcigni Skriniar e Miranda con assist, passaggi e sponde vitali per Ilicic e Gomez ma anche per i fluidificanti Gosens e Hateboer. Pecca, forse, un pizzico di cattiveria sotto porta, ma questa è una mancanza piuttosto diffusa nell’Atalanta di questo lunch match, ma la punta ex Samp e Udinese, oggi, è indubbiamente fra i migliori.
Ilicic-Gomez, tanta roba. Gagliardini e Vecino soffrono
Uno dei motivi che hanno portato l’Atalanta a non approcciare al meglio con la nuova stagione è stato senza dubbio l’assenza forzata per infortunio di Ilicic, mente e partner ideale per il ‘Papu’ Gomez. E infatti, non appena lo sloveno si è perfettamente ristabilito, gli orobici hanno innestato le marce alte e rimesso in moto quella macchina che, negli ultimi anni, ha piacevolmente sorpreso l’Italia del calcio. E anche oggi lo strano asse argentino-sloveno, lavora al meglio e, soprattutto, ai fianchi dell’Inter. Fianchi rappresentati, nel 4-3-3 globale degli ospiti, da Vecino e Gagliardini che, senza l’aiuto di Perisic e Politano in fase passiva, vanno spesso in affanno concedendo poi campo agli esterni atalantini ed alle stelle in attacco di Gasperini. Unico neo però, a cui pongono entrambi rimedio nel secondo tempo con sommati due assist ed un gol, quello delle tante palle gol sbagliate dai numeri #10 e #72 di casa per un punteggio, malgrado un primo tempo a razzo, sempre in bilico, almeno fino al 62′.
Handanovic super, para tutto e tiene in vita l’Inter…fino alla ripresa
Se la prima frazione di gioco non termina con almeno due/tre reti di scarto, il merito, per l’Inter, è della sorte ma, soprattutto, di Samir Handanovic. Lo sloveno, infatti, vince molti duelli a distanza con gli avanti avversari parando quasi tutto quello che c’è da parare nel corso dei primi 45’ di questo incredibile incontro, peraltro, il peggiore della storia recente nerazzurra con addirittura un assedio da 16 tiri subiti. Uno ogni tre minuti, come non accadeva da cinque anni. Insomma, una grandinata di occasioni sventate dal numero #1 nerazzurro che, grazie ai suoi colpi di reni, tiene in vita e regala una chance di riscatto nella ripresa ai suoi. Chance rovinosamente sprecata nonostante il pari di Icardi. Handa, sui gol, non può nulla.
Tabellino e voti
Atalanta (3-4-2-1) #1 Berisha 5; #2 Rafael Toloi 6 (Dal 56’ Castagne 6), #19 Djimsiti 7, #23 Mancini 7-; #33 Hateboer 7, #15 de Roon 6, #11 Freuler 7, #8 Gosens 7-; #10 Gomez 7+, #72 Ilicic 7+; #91 Zapata 6.5 (Dal 71’ Pasalic 6). A disposizione: #95 Gollini, #31 Rossi; #13 Bettella; #88 Pasalic, #44 Kulusevski, #21 Castagne, #53 Ali Adnan, #22 Pessina, #4 Valzania; #24 Rigoni, #99 Barrow. Allenatore Gian Piero Gasperini 7
Inter (4-2-3-1) #1 Handanovic 7; #33 D'Ambrosio 5.5, #37 Skriniar 6, #23 Miranda 5.5 (Dal 71’ Vrsaljko 5.5), #18 Asamoah 5.5; #5 Gagliardini 5.5, #77 Brozovic 5; #8 Vecino 5 (Dal 46’ Borja Valero 6), #16 Politano 6 (Dal 65’ Keita 5), #44 Perisic 5; #9 Icardi 6+. A disposizione: #27 Padelli; #2 Vrsaljko, #6 de Vrij, #29 Dalbert, #13 Ranocchia; #14 Nainggolan, #15 Joao Mario, #20 Borja Valero, #87 Candreva; #11 Keita Baldé, #10 Lautaro Martinez. Allenatore Luciano Spalletti 5