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La morte del calciatore Davide Astori

Astori, Buffon applaude i fiorentini: “Orgoglioso della loro accoglienza”

Il portiere della Juventus è tornato a parlare dopo le lacrime per la morte del capitano viola: “Davide era una delle più belle persone nelle quali mi sono imbattuto nello sport”.
A cura di Alberto Pucci
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La tragedia di Udine rimarrà per sempre nella nostra memoria, così come le facce straziate dal dolore e i volti pieni di lacrime degli amici e colleghi di Davide Astori. Oltre agli occhi bagnati di Stefano Pioli, uno dei più colpiti dalla scomparsa del suo giocatore, anche quelli di Gigi Buffon resteranno marchiati indelebilmente sulla pelle del calcio italiano. Il portiere della Juventus, che dopo la partita di Champions League contro il Tottenham è subito volato a Firenze per i funerali, è tornato a parlare degli applausi che i tifosi viola hanno dedicato a lui e alla delegazione bianconera all'arrivo in Piazza Santa Croce.

Gli applausi e l'ultimo saluto

"Andare a Firenze per noi juventini non è mai semplice. Al nostro arrivo, però, vedere i tifosi viola che ci hanno applaudito, che ci chiamavano e ci ringraziavano è stato molto bello – ha spiegato Buffon, dalla Fondazione Mirafiore a Serralunga d'Alba in provincia di Cuneo – La nostra presenza li ha fatti sentire meno soli e questo mi ha reso orgoglioso. Ho vissuto la giornata di Firenze, quella dei funerali di Davide, in maniera molto coinvolgente. Era l'ultimo saluto non a un mio grande amico, ma a una delle più belle persone nelle quali mi sono imbattuto nello sport".

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Il ricordo di Gigi

Molto colpito anche durante il minuto di silenzio in occasione di Juventus-Udinese, l'ex compagno di Nazionale di Davide Astori ha poi per l'ennesima volta ricordato la figura del povero giocatore viola: "Si percepiva immediatamente la sua pulizia di pensiero e di animo – ha concluso Buffon – Era uno che riusciva con la sua calma e serenità a farsi apprezzare da tutti e a dire la sua, aveva un'identità chiara. Sapeva chi era e conosceva i propri limiti e virtù. Come si presentava, quello era lui. Era un ragazzo eccezionale, un antidivo e sono contento che in questa settimana è stato innalzato il suo nome e la percezione che si ha di lui, perché se l'è meritato".

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