Argentina, scontri tra tifosi: un morto
Non c'è pace nel mondo del calcio, soprattutto sudamericano, che deve ancora registrare un nuovo episodio di violenza legato ad una partita di pallone in Argentina. Questa volta a perdere la vita sarebbe stato un tifoso di 35 anni, deceduto in seguito agli scontri che hanno preceduto una gara di terza divisione. La partita è stata poi cancellata e Almirante Brown, alle porte di Buenos Aires, e l'Estudiantes de Caseros non sono scese in campo. Gli scontri sono stati accesi e il bilancio parla anche di un bambino ferito da un colpo d'arma da fuoco e di almeno altri 5 feriti in condizioni critiche. Ingente l'intervento delle forze dell'Ordine che hanno dovuto riportare la calma e dovuto provvedere all'arresto di oltre 50 persone finite in manette. Il movente però non sarebbe stato il solito scontro tra tifoserie rivali ma una faida interna alla curva dei supporters dell'Almirante che si sarebbero scontrati vicino allo stadio senza coinvolgere quelli dell'Estudiantes.
Scontri tra i tifosi della stessa squadra. La ricostruzione fatta dalla polizia parla di tafferugli che sono scoppiati a circa 200 metri dallo stadio, a un'ora e mezza dal calcio d'inizio, fra gli ultras dell'Almirante Brown. In questa tifoseria vivono da sempre gruppi diversi che da anni si sfidano in una sanguinosa faida interna per l'egemonia del tifo organizzato del club. Ovviamente grande lo sconcerto da parte delle istituzioni non solo sportive e dello stesso club di Buenos Aires coinvolto suo malgrado. E che tramite Juan Paulenko, vice presidente dell'Almirante Brown con alcune dichiarazioni rese al canale TM ha confermato la volontà di provare a porre un rimedio immediato: "Chiedo di parlare seriamente con il ministro (della sicurezza) Granados e il sindaco Espinosa. Così non si può continuare"