Andamento lento, il Napoli è in panne: solo 0-0 con la Fiorentina
Il Napoli impatta al ‘San Paolo’ e perde l’occasione di scavalcare l’Inter capolista. Gli azzurri, senza il lungo degente Ghoulam e Insigne, perdono i riferimenti fondamentali per riuscire a superare l’ottima Fiorentina di Pioli consegnandosi all’imprecisione, alla mediocrità ma anche alla sfortuna con Mertens e Hamsik imprecisi ed il palo a dire di no, nell’occasione più ghiotta del match, a Zielinski dinanzi al portiere Sportiello. Un pari dal sapore della sconfitta con un Napoli che ormai non vince in campionato dalla trasferta con l'Udinese e vittima di un mini-ciclo, Champions compresa, di 2 sconfitte ed un solo pareggio.
Primo tempo
Avvio pro-Napoli, gli azzurri alla ricerca dei 3 punti
Il pari fra Juventus e Inter, e come non bastasse la duplice sconfitta fra campionato e Champions League con bianconeri e Feyenoord, sembrano essere benzina vitale per il propulsore del Napoli che, da subito, in avvio, schiaccia la Fiorentina nella propria metà campo tentando di trovare subito quel gol che metterebbe in discesa la partita. Squadre corte, attente, raccolte in un fazzoletto e con dunque spazi abbastanza chiusi per i padroni di casa che, però, spaventano la viola già al 6’ di gioco con un ispirato Mertens capace, dopo aver dribblato Biraghi e Astori, di servire l’accorrente Jorginho che spara alto. L’alba della gara è tutta di marca azzurra con la Fiorentina però molto accorta in fase difensiva.
Attacco liquido, Mertens viene fuori e Zielinski si inserisce
In avvio di partita i movimenti offensivi, in contumacia Insigne, sembrano diversi con Sarri che ha disegnato schemi e consegne differenti. Nel consueto sviluppo palla a terra partenopeo, infatti, il belga Mertens diventa ancora più ‘falso nueve’ del solito con la sua posizione piuttosto arretrata rispetto alle abitudini col belga nei panni non di risolutore ma di suggeritore per Callejon e, soprattutto, per Zielinski bravo ad inserirsi con continuità alle spalle di Laurini.
Fiorentina con le armi del Napoli: pressione e fraseggio
Dopo una discreta partenza da parte della banda Sarri, dal 15’ la Fiorentina esce dal guscio e comincia a dare più di qualche grattacapo al Napoli. Gol in fuorigioco di Simeone a parte, i viola alzano il baricentro, pressano alto, sfruttano i troppi errori in costruzione degli azzurri, attivano i loro uomini migliori e, soprattutto, mettono in grossa difficoltà i campani. E infatti, a fine primo tempo, prima al 39’ con un tiro ben respinto da Reina e poi con un insidioso colpo di testa bloccato dall’estremo difensore spagnolo, il Cholito spaventa il pubblico presente sugli spalti e legittima le velleità toscane di strappare punti pesanti al ‘San Paolo’.
Secondo tempo
Ritorna la corsia sinistra, il Napoli spinge
A ripresa inoltrata la squadra di Sarri, che nella prima frazione di gioco aveva ignorato del tutto, in fase offensiva, la corsia mancina, riscopre la fascia preferita provando a giostrare le proprie sortite d’attacco coinvolgendo proprio Mario Rui, Hamsik e, soprattutto, Zielinski. Questo cambio di registro, di canovaccio restituisce subito dividendi importanti con dapprima, un tiro di poco alto del polacco su assist preciso di Allan, poi, un palo dello stesso numero #20 su deviazione del portiere viola Sportiello e, infine, una conclusione di poco fuori dal sette della porta viola del capitano Hamsik.
Fiorentina in fiducia, i viola tengono bene
Dopo la fiammata al rientro dagli spogliatoi del Napoli con gli azzurri vicini alla rete in almeno tre circostanze, la Fiorentina trova le giuste contromisure in fase passiva non lasciando spazio e margine di manovra ai padroni di casa che, per tutta risposta, finiscono per rallentare, stancarsi e sbagliare una marea di passaggi in costruzione. Una gestione del match simile a quelle già viste al ‘San Paolo’ da parte di big del campionato come Inter e Juventus e che sembra funzionare, lo 0-0 finale lo dimostra, come giusto antidoto/kryptonite per il Napoli, per questo spento e stanco Napoli.
I Top del ‘San Paolo'
Simeone pressing e qualità, al Cholito manca solo il gol
La punta di diamante dell’attacco della Fiorentina Simeone merita una menzione speciale. Pur non riuscendo a segnare, infatti, il Cholito gioca davvero una gran partita, una partita totale, a 360 gradi. Difesa, pressione alta sui centrali azzurri, ma anche sportellate, sponde, inserimenti, punizioni guadagnate, qualità e conclusioni pericolose. Un match al quale, come dicevamo, manca solo la rete ma che mostra la crescita, non solo di squadra, ma anche individuale di un ragazzo di cui di sicuro sentiremo ancora parlare a lungo.
Veretout indemoniato, un moto perpetuo a centrocampo
Se la Fiorentina riesce a superare indenne l’ostacolo Napoli e ad agguantare il quarto risultato utile consecutivo, gran parte del merito va attribuito a Veretout. Il calciatore transalpino, infatti, notoriamente talento bi-dimensionale, attacco-difesa, si carica sulle spalle la linea mediana viola e oppone, con l'aiuto di Badelj e Benassi, una fiera resistenza agli azzurri non disdegnando sortite offensive, movimenti senza palla e percussioni centrali disegnando una prestazione, l’ennesima della sua annata, da incorniciare.
I flop di Napoli-Fiorentina
Hamsik la cresta resta bassa, ancora una gara flop per lui
Fra i peggiori della contesa, ancora una volta, lo slovacco Hamsik. Orfano, orami da tempo di Ghoulam e quest’oggi di Insigne, infatti, il capitano del Napoli si trova ancora più spaesato in un contesto tecnico tutt’altro che usuale per lui e per l’intera squadra incapace, per buona parte della gara, di sciorinare il solito gioco. E così, il numero #17, pur volenteroso e deciso a scrollarsi di dosso questo negativissimo periodo personale, non riesce a cambiare marcia, velocizzare la manovra, inserirsi con i tempi giusti e calciare, eccetto in una unica circostanza, pericolosamente verso la porta guadagnando l’ennesima mediocre prestazione di un calciatore che, ormai da tanto, troppo tempo, sembra essere la nemesi, anzi, l’ombra di se stesso.
Jorginho in calo, male in impostazione
Nonostante i 90’ di riposo concessi da Sarri a Jorginho contro il Feyenoord il metronomo azzurro non sembra nel suo pomeriggio migliore. Lento, impreciso e con poche idee in costruzione, l’italo-brasiliano non convince in regia con tanti palloni sbagliati ed un rendimento di sicuro lontano parente da quello di inizio stagione, da quello che lo aveva eletto ‘Re Mida’ azzurro e miglior playmaker della Serie A. La sua è, forse, la metafora precisa di un Napoli dalle grandi potenzialità ma vittima dell’usura e di una spia, quella della condizione fisica, in profondo rosso.
Tabellino e voti
Napoli (4-3-3) Reina 6.5; Hysaj 6, Albiol 6, Koulibaly 6.5, Mario Rui 5.5; Allan 6.5 (Dal 75’ Rog 6), Jorginho 5 (Dall’83 Diawara s.v.), Hamsik 5.5; Zielinski 5.5 (Dal 74’ Ounas 6-), Mertens 5.5, Callejon 5.5. A disposizione: Sepe, Rafael; Scarf, Maggio, Maksimovic; Rog, Giaccherini, Diawara; Ounas, Leandrinho. Allenatore Maurizio Sarri 5.5
Fiorentina (4-3-3) Sportiello 6.5; Laurini 6 (Dal 78’ Bruno Gaspar s.v.), Pezzella 6+, Astori 6+, Biraghi 6; Veretout 7, Badelj 6-, Benassi 6+; Chiesa 6 (Dal 74’ Gil Dias 6), Simeone 7, Thereau 5.5 (dal 67’ Sanchez 6). A disposizione: Dragowski; Bruno Gaspar, Vitor Hugo, Milenkovic, Olivera; Saponara, Cristoforo, Sanchez, Eysseric; Lo Fasi, Gil Dias, Babacar. Allenatore Stefano Pioli 7