Alta tensione Carpi: volano pugni tra Martinho ed il preparatore dei portieri
Ultimo in classifica e in attesa di spostarsi a Genova per la gara contro il Grifone, il Carpi sta vivendo un momento molto difficile. Che l'atmosfera non sia delle più tranquille lo si è capito anche da ciò che è successo durante l'ultima rifinitura atletica della squadra di Fabrizio Castori. Durante la partitella, che si è svolta sul campo dell’antistadio "Cabassi", il brasiliano Martinho si sarebbe messo in mostra con qualche giocata di troppo scatenando la rabbia del preparatore dei portieri Roberto Perrone che, a fine allenamento, ha aggredito il brasiliano ex Verona e Catania. Agli insulti e alle minacce, dunque, si è quasi subito passati alle mani: il tutto davanti allo sguardo attonito del resto della squadra biancorossa. A prender parte alla rissa anche il club manager Matteo Scala che, intervenuto inizialmente per fare da paciere, avrebbe successivamente avuto un ruolo da protagonista nel triste episodio.
Spogliatoio spaccato in due – La rissa tra i tre, sedata a fatica dal resto della squadra, ha ovviamente fatto il giro della città ed è terminata anche sulla scrivania del patron Bonacini: "Non c’è nessun caso e se anche fosse è tutto rientrato – ha risposto il presidente – Sono cose che possono accadere in tutte le squadre". Al di là della risposta diplomatica di Bonacini, rimane evidente che il clima all'interno della squadra di Castori non è dei migliori. Uno stato di fatto che alimenta nuovamente le indiscrezioni della scorsa estate, quando in molti segnalarono che lo spogliatoio della matricola emiliana era spezzato in due: da un lato i fedelissimi del tecnico marchigiano, dall'altro i nuovi arrivati scelti da Sogliano. Una spaccatura che è tornata a manifestarsi quando c'è stato l'esonero di Sannino: mandato via, secondo i maligni, grazie alla pressione della vecchia guardia. I nervi dei giocatori del Carpi, in realtà, avevano già ceduto in precedenza quando terminò in rissa anche l'amichevole con lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu.