Allenatori ‘Paperoni’: ecco i tecnici più pagati in giro per il mondo
Quanto conta l’apporto di un allenatore nell’economia globale del gioco e, soprattutto, dei risultati raggiunti dal singolo club? Beh, la domanda è legittima e oggetto di numerose dispute fra chi reputa determinante questa figura e chi, invece, la ritiene piuttosto marginale o, almeno, non eccessivamente influente nei destini delle squadre. Come per dire, se non hai i cavalli vincenti, il risultato non arriva. È un po’ come quando si parla nell’automobilismo dell’influenza positiva o meno del pilota nello sviluppo della vettura. Insomma, una sorta di irrisolvibile rebus. Eppure, sofismi e teorie a parte, questa domanda, per questi tecnici, sembra scontata: questi allenatori, per l’ingaggio percepito, sono, e non potrebbe essere altrimenti, decisivi. Parliamo, infatti, dei mister più pagati del pianeta.
Top five: è dominio Premier. Italians do it better
In testa a questa particolare classifica degli allenatori ‘Paperoni’ in giro per il mondo troviamo uno di quei tecnici che, già dal soprannome, ‘Special One’, dovrebbe essere considerato il migliore o, appunto, quello più unico (che raro), in definitiva: speciale. Il riferimento, of course, va a José Mourinho che, al netto della recente delusione continentale con l’eliminazione dei suoi Red Devils dalla Champions League per mano del Siviglia, percepisce l’ingaggio netto maggiore di tutti i suoi altri colleghi ricevendo, al mese, un assegno da 1,5 milioni di euro che, all’anno, si trasformano in ben 18 milioni. Uno score fantastico leggermente non in linea però, successi della scorsa stagione a parte, rispetto a quanto il lusitano, in questa travagliata annata, sta raccogliendo all’Old Trafford in quel di Manchester. Ma è proprio in questa ricchissima città, Manchester, che si concentrano i maggiori capitali destinati ai manager di successo.
E chi siede di fianco all’ex Inter? Proprio quel Guardiola che, attualmente dall’Etihad Stadium, sta dominando in lungo ed in largo quella Premier tanto generosa con i propri allenatori. Il buon Pep, infatti, riceve 16 milioni di euro dai Citizens vogliosi, di raggiungere sì il campionato inglese, ma anche quella Champions diventata, negli ultimi tempi, una autentica ossessione. Infine, ma non troppo, a chiudere la top-three ecco arrivare lo stile italiano con Cannavaro al Guangzhou Evergrande da un lato e Ancelotti, sia pure esonerato, dall’altro, a guadagnare qualcosa come 12 sonanti milioni di euro.
Uno in più rispetto al campione d'Inghilterra in carica del Chelsea Conte e due in più rispetto agli altri ‘cinesi’, Capello e Pellegrini, rispettivamente al Jiangsu Suning e all’Hebei Fortune, e al ‘Cholo’ Simeone che, per tornare alla domanda iniziale, pare davvero sudarsi, in campo e non solo, ogni singolo centesimo con la sua voglia, la sua garra, la sua grinta e quella organizzazione difensiva, di sicuro, appresa in tanti anni da calciatore nel Paese della tattica, del catenaccio e del ‘prima non prenderle’, ovvero: l’Italia.
I secondi 5: Allegri top in Italia, Valverde del Barça fuori dalla top 10
La discesa non si fa poi così ripida con i secondi cinque a non eccessiva distanza dai più pagati della pista. E infatti, a seguire, in sesta posizione, c’è Arsene Wenger capace, malgrado un indice di gradimento presso i suoi tifosi in continua discesa, di aggiungere al suo già lauto conto in banca ben 9 milioni di euro annui. Cinquecentomila euro in più di Klopp del Liverpool e ben 1 milione in più, i paradossi del football, del madrileno Zidane in grado, invece, nella sua breve esperienza da primo allenatore, di vincere trofei su trofei e ben due Champions, mai nessuno prima era riuscito in tale impresa dalla riforma della formula della manifestazione, consecutive. Nono, ma primo con distacco, invece, in Italia, Max Allegri, cercato anche dal Paris Saint Germain, con 7 milioni di euro e, a chiudere, il suo rivale agli ottavi della Coppa dei Campioni Mauricio Pochettino a 6,5.
Escluso, a sorpresa e magari anche con qualche imbarazzo visti i risultati parziali raggiunti, Valverde costretto, si fa per dire, ad accontentarsi di ‘soli’ 5 milioni di euro a stagione: 13 in meno rispetto al probabile ‘zero titulista’ José Mourinho.