Allegri su Adani a Che tempo che fa da Fazio: “Critiche? Contano rispetto e competenza”
Massimiliano Allegri torna in tv il giorno dopo la sfuriata a distanza contro Daniele Adani. Ospite di Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa', il tecnico della Juventus commenta quanto accaduto sabato sera durante il collegamento da San Siro per le consuete interviste del post partita. CR7 ha realizzato la rete del pareggio contro l'Inter, togliendo ai nerazzurri anche la soddisfazione di una vittoria prestigiosa, e quando l'allenatore toscano si presenta ai microfoni di Sky l'insofferenza nei confronti dell'interlocutore degenera quando – reciprocamente – ne dicono di tutti i colori. Accomodato in poltrona, Allegri non arretra d'un centimetro e – sia pure con impulso differente – ribadisce con orgoglio tutto il proprio disappunto.
Dopo una partita è normale che debba rispondere alle domande – ha ammesso Allegri – ma io ne faccio anzitutto una questione di rispetto. Sorbirmi ramanzine su cosa si deve fare, no… sono umano. Spiegarmi anche quello che devo fare no. Le critiche fanno parte del lavoro e sono anche costruttive, posso piacere o meno, ma discutere del lavoro altrui quando uno non è ferrato non mi sta bene.
Più che un dibattito, è stata una rissa. Più che uno scambio di opinioni tra un osservatore esterno che muove una critica e un uomo di campo, è un incontro di pugilato combattuto a parole. Ai punti, però, perdono entrambe considerato il tono e lo spettacolo offerto. "Dici cose senza senso". "Sta zitto, non capisci niente di calcio. Leggi i libri… io ho vinto sei scudetti". "No, fermo… sta zitto lo dici a tuo fratello". Una raffica di offese nemmeno fosse una scarica di pugni per far saltare la guardia dell'avversario. Impossibile per l'arbitro – il conduttore – tenere testa ai duellanti, fino a quando uno dei due – Allegri – non sfila l'auricolare e lascia la postazione in aperta polemica.
Qual è il motivo di tanto astio? Non è solo questione di visioni differenti, il cosiddetto calcio teorico/tattico contro quello pragmatico/utilitaristico, alla base del dissidio ci sono le critiche che Adani ha rivolto ad Allegri e alla Juventus dopo l'eliminazione dalla Champions per mano di un Ajax giovane, di talento, organizzato e permeato di una precisa idea/identità di gioco rispetto alle profonde carenze dei bianconeri sotto questo profilo. "La Juventus in queste partite s'è meritata CR7?", ecco questa è stata l'affermazione più severa che il tecnico livornese s'è legata al dito assieme ad altre considerazioni del tipo: "L’Ajax ha giocato con Ekkelenkamp, Sinkgraven e Huntelaar. Hai fatto tre tiri in 180 minuti. Quest’anno la Juventus in Champions League ha perso 4 partite sulle 10 disputate".