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Allegri, Sarri, Spalletti e Maran gli allenatori più bravi della Serie A

Tre allenatori toscani si sono piazzati sul podio della Serie A. Allegri, Sarri e Spalletti sono stati i più bravi del campionato con Maran e Giampaolo. Bocciati Mancini, Mihajlovic e Montella.
A cura di Alessio Morra
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Per la prima volta dopo quasi trent’anni tre allenatori nati nella stessa regione monopolizzano il podio della Serie A. All’epoca, stagione 1986-1987, il bresciano Ottavio Bianchi (Napoli) precedette Rino Marchesi (Juventus) e il mitico Trap (Inter). Questa volta il podio è firmato Toscana. Con il livornese Allegri che si è messo alle spalle Sarri e Spalletti, aretini d’origine che dall’Empoli hanno spiccato il volo. I tre allenatori toscani sono stati tra i più bravi della Serie A 2015-2016. Con loro promossi a pieni voti anche Di Francesco, Maran e Giampaolo. Bocciati invece Mancini, Mihajlovic e Montella. Promosso, con riserva, Sousa.

Allegri 9 – Max è un abile stratega. L’allenatore juventino sembra non sbagliare alcuna mossa, perché effettua sempre (o quasi) le scelte più logiche. L’avvio di stagione è stato tribolato, poi pian piano badando più alla sostanza che al gioco la Juventus si è rimessa in carreggiata e ha iniziato un cammino impressionante. Gli infortuni sono stati tantissimi, e qui lo staff qualche colpa ce l’ha, ma il tecnico è stato bravo ad amministrare la sua rosa. Dybala è stato prezioso all’inizio e alla fine del campionato. Pogba dopo aver sonnecchiato si è svegliato e ha fatto il fenomeno. La difesa è stata eccezionale e Buffon così si è preso un altro fantastico record. Anche la gestione dei big è stata perfetta. Il popolo juventino ama Allegri, che adesso deve provare a vincere la Champions, mentre pensa già al sesto titolo di fila.

Sarri 8,5 – Se a Napoli hanno sognato per più di qualche mese lo scudetto, se Higuain ha raddoppiato il numero di gol da un campionato all’altro (18 nel 2015, 36 quest’anno) e se una difesa che faceva acqua da tutte le parti è diventata una delle migliori (la seconda) il merito è tutto di questo allenatore di cinquantasette anni. Per Sarri non era affatto facile arrivare in una grande piazza che era rimasta scottata da un’annata chiusasi in modo ultra-deludente. E invece, pur senza modificare troppo la squadra, l’ex Empoli è riuscito a far crescere in modo eccezionale il Napoli che ha conquistato il secondo posto. Sarri ha ottenuto più punti di tutti in casa. Ciò naturalmente è un bene (un primato è pur sempre un primato), ma significa anche che in trasferta il Napoli ha ottenuto ben 10 punti in meno della Juve.

Sarri, grande artefice della rinascita di Higuain, a 57 anni giocherà per la prima volta la Champions League.
Sarri, grande artefice della rinascita di Higuain, a 57 anni giocherà per la prima volta la Champions League.

Spalletti 8 – Il calcio italiano sembrava averlo dimenticato dopo l’esperienza russa. Adesso dopo quattro mesi supersonici con la Roma ‘Big Luciano’ è di nuovo tornato in auge, e al netto dei problemi avuti con Totti ha ritrovato anche l’amore della parte giallorossa della Capitale. Spalletti è stato bravo non tanto a conquistare il terzo posto, perché il divario con Inter e Fiorentina non era ampio e la rosa della Roma era superiore a quelle di Mancini e Sousa, ma è stato bravissimo a trasformare la mentalità della Roma. I giallorossi infatti sono passati dall’essere una squadra poco spettacolare e con la mentalità sparagnina (Garcia comunque aveva perso solo tre partite nel girone d’andata!) ad essere una squadra votata tremendamente all’attacco che crea valanghe di palle gol e che ha chiuso con il platonico titolo di miglior attacco. Nelle ultime 17 partite la Roma ha ottenuto solo un punto in meno della Juventus.

Mancini 4,5 – Guardando la classifica delle ultime stagioni si nota che l’Inter è passata in un anno dall’ottavo al quarto posto. Ma nessuno è contento, nemmeno Mancini che apertamente ha parlato di annata deludente. Perché i nerazzurri dopo diciotto giornate erano in testa, forse non pensavano di vincere, ma almeno credevano nel terzo posto. Ma è svanito tutto. Il ‘Mancio’ ha sbagliato parecchio. Ha fatto prendere calciatori che si sono rivelati inutili (Melo, Jovetic, Ljajic, Telles), ha cambiato troppe volte modulo e soprattutto non è riuscito a gestire la tempesta che si è abbattuta tra gennaio e febbraio. Fuori casa poi l’Inter ha raccolto le briciole e questo non è accettabile per una squadra che ha grandi ambizioni.

Paulo Sousa 6 – Ha iniziato il campionato in modo splendido, ha illuso forse un po’ tutti, non solo a Firenze. Poi qualcosa è successo e la Fiorentina ha perso la rotta che il portoghese, nonostante provenga da un paese di grandi navigatori, non è riuscito più a ritrovare. Il solito piazzamento in Europa League la Fiorentina lo ha trovato. Da rivedere il prossimo anno.

Di Francesco 7,5 – Ha conquistato uno storico sesto posto il tecnico abruzzese, che quando si presenta davanti alle televisioni sembra un professorino. Di Francesco si è confermato bravissimo con i giovani ed è stato molto bravo a gestire una rosa molto ampia. I suoi ragazzi sono cresciuti tutti tantissimo – nell’ultima partita sonno stati decisivi Politano e Pellegrini, ma è Duncan l’emblema della nouvelle vague del ‘Sasol’. Di Francesco inoltre è stato molto bravo a cambiare la mentalità della sua squadra, che quest’anno è stato molto meno spettacolare, ma molto più pratica. Se avesse fatto più punti con le piccole in casa poteva arrivare ancora più in alto.

Di Francesco ha portato al 6° posto il Sassuolo, che può qualificarsi per l'Europa League.
Di Francesco ha portato al 6° posto il Sassuolo, che può qualificarsi per l'Europa League.

Mihajlovic 5 – I risultati ottenuti da Brocchi hanno riabilitato solo parzialmente Sinisa. Perché il tecnico serbo non è riuscito in trentadue partite a dare una quadratura al Milan. Sicuramente la squadra rossonera non è stata assemblata bene e in rosa non ci sono nemmeno tanti giocatori di personalità. Ma in questo caso si deve vedere la mano del tecnico, che invece nonostante abbia personalità da vendere non è riuscito a trasmettere nulla ai suoi calciatori. In fondo, escluso Balotelli che era una scommessa, a Miha erano stati comprati i giocatori che voleva (Bertolacci e Romagnoli) e pure due attaccanti (Bacca e Luiz Adriano).

Maran 7,5 – Senza alcun dubbio il tecnico veneto è l’allenatore più sottovalutato di tutta la Serie A, forse perché in alcuni ambienti serve qualcuno che ti fa pubblicità. Dieci anni Maran fa portò il Brescia in zona playoff, ma fu liquidato sul finale per fare posto a Zeman che precipitò. Un paio d’anni fa addirittura portò il Catania all’ottavo posto – altra impresa dimenticata. Quest’anno ha veleggiato sempre in posizioni tranquille con un Chievo, che da gennaio in poi si è privato pure di Paloschi, e che ha riportato tra le prime nove dopo quasi un decennio.

Giampaolo 7,5 – Sempre sorridente, quest’altro allievo di Galeone era reduce da una serie di brutte annate, lo scorso anno aveva chiuso il campionato a metà classifica in Lega Pro con la Cremonese. Per i ‘bookies’ doveva essere il primo tecnico a saltare. E invece Giampaolo è riuscito a ottenere addirittura più punti di Sarri con l’Empoli. Saponara non ha brillato come lo scorso anno, ma tantissimi calciatori sono stati valorizzati, come Pucciarelli, Zielinski e Paredes e l’Empoli dopo aver ottenuto una salvezza tranquilla ha terminato il campionato per la prima volta tra le prime dieci. Anche Giampaolo, come Ranieri, ha dimostrato che c’è sempre tempo per raggiungere grandi risultati.

Giampaolo ha portato per la prima volta l'Empoli tra le prime 10.
Giampaolo ha portato per la prima volta l'Empoli tra le prime 10.

Gasperini 7 – Il Genoa non gli ha mai reso la vita facile cambiandogli buona parte della squadra ogni anno. Lui con calma e tenacia si è sempre messo all’opera e lavorando e plasmando i suoi nuovi allievi, che in genere o sono degli illustri sconosciuti o calciatori che provengono dalla Serie B o giocatori che hanno bisogno di ritrovare se stessi, chiude il campionato in carrozza. Lo scorso anno riuscì ad arrivare sesto. Quest’anno la salvezza è stata raggiunta agilmente e il derby vinto per 3-0 ha suggellato un eccellente girone di ritorno. Ansaldi, Pavoletti e Suso sono pronti al grande salto grazie a ‘Gasperson’.

Montella 4,5 – Dalla Fiorentina non era stato trattato bene ed era stato esonerato quando tutte le altre squadre avevano già scelto un tecnico. Di sicuro la voglia di tornare in panchina era tantissima e quando è arrivata la chiamata della Sampdoria (la squadra che lo ha lanciato da calciatore) non poteva rifiutare. Il problema è che Montella non è affatto riuscito a cambiare le sorti della squadra, che si è salvata alla penultima giornata dopo un derby perso per 3-0. Sicuramente all’inizio non aveva giocatori adatti al suo gioco l’allenatore napoletano, che con il mercato di gennaio ha perso pure Eder, ma un bravo allenatore deve anche sapersi adattare ai calciatori che trova.

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