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Juventus Champions League 2018-2019

Allegri aveva ragione su Bernardeschi: è diventato grande (con Dybala nell’ombra)

Se nella partita di andata era mancato proprio l’elemento di raccordo fra centrocampo e attacco, con un Dybala spaesato in quella posizione che non gli è congeniale, Bernardeschi proprio in quella zona del campo ha deciso l’intero match, ovviamente insieme al “Re Ronaldo”. Assist e rigore procurato per l’ex Viola. Questa volta, l’intuizione di Allegri ha funzionato.
A cura di Jvan Sica
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Nella serata in cui Cristiano Ronaldo riafferma di essere il giocatore migliore al mondo, fa un salto di livello incredibile Federico Bernardeschi, che diventa in una sola meravigliosa partita un punto di riferimento per questa Juve, per la Nazionale e per l’intero movimento del calcio italiano. Al suo cospetto Griezmann è apparso piccolo piccolo… il fantasista italiano lo ha surclassato per incisività, importanza per la squadra e capacità di essere risolutivo nel momento più importante ad oggi della sua carriera.

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L'ex Viola asso nella manica per far saltare il banco del Cholo

Se nella partita di andata era mancato proprio l’elemento di raccordo fra centrocampo e attacco, con un Dybala spaesato in quella posizione che non gli è congeniale, Bernardeschi proprio in quella zona del campo ha deciso l’intero match (assist e rigore procurato), ovviamente insieme al “Re Ronaldo”. Merito di Allegri, che non si è lasciato ingolosire dal giocare con tre punte pure, ma soprattutto nel credere ormai da sempre, fin dal momento in cui lo ha espressamente chiesto alla società, facendo spendere per lui fino a 40 milioni di euro, che Bernardeschi poteva diventare il suo numero 10. Allegri ha sempre cercato una mezzapunta di questo tipo, in un calcio in cui i vecchi fantasisti sono ali o centravanti di manovra. Con l'ex viola ha finalmente trovato la mezzapunta perfetta per il calcio moderno.

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Di lotta e di governo, Berna regista offensivo a tutto campo

In questa partita in particolare, partendo da sinistra ha mandato in confusione Juanfran, che non sapeva mai se seguirlo anche al centro o lasciarlo a Saul e a Rodri (che non lo hanno mai visto). Partendo da questo vantaggio tattico, che riusciva a creare grazie ai suoi spunti sempre perfetti per quanto riguarda il timing della giocata, è diventato il 10 classico amato da Allegri e ha saputo offrire assist per il primo gol, fatto regia offensiva a tutto campo, diventato un fattore anche in copertura, scambiandosi alla perfezione con l’altro grande protagonista di questa partita, Emre Can, e ha avuto la forza e la bravura tecnica di saltare ancora una volta il suo avversario che lo ha atterrato in area, prendendosi il rigore del 3-0.

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Dopo un anno di ‘apprendistato' nella Juventus, quest’anno si era visto fin dall’inizio che Bernardeschi era cresciuto in tutti i fondamentali, si era inserito alla perfezione nella squadra e ha avuto uno scatto verso l’alto anche in personalità, aiutato moltissimo dalla vicinanza di Cristiano Ronaldo che ha un feeling speciale con lui e ama quando gioca con il numero 33.

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Adesso diventi grande anche con la maglia della Nazionale

Dopo questa gara Bernardeschi deve fare una cosa sola, non semplice ma che sembra a questo punto alla portata: tenere questo livello e volere responsabilità, sia nella Juve, dove è comunque supportato da una squadra in cui può appoggiarsi su tanti campioni di grande esperienza, ma soprattutto con la maglia azzurra, dove deve volere e onorare la maglia numero 10, che da questo momento deve diventare un suo compito e non solo una sua speranza.

Abbiamo di nuovo un numero 10 che decide le partite in campo europeo al livello più alto possibile. Deve essere lui il primo a credere di essere uno dei calciatori migliori al mondo, per poterlo dimostrare sempre come ha fatto contro l’Atletico Madrid.

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