Alla scoperta di Moise Kean, chi è il primo classe 2000 in A e in Nazionale
Moise Kean continua il suo percorso nel calcio professionistico bruciando le tappe. Dopo esser stato il primo millenial ad esordire in Serie A e in Champions League, il primo a segnare nel massimo campionato italiano e con la maglia dell’Italia Under 21, nell’amichevole vinta contro gli Stati Uniti l’attaccante classe 2000 della Juventus è diventato anche il primo calciatore azzurro nato nel 2000 a debuttare e a segnare nella nazionale maggiore. Il centravanti bianconero dunque sta battendo tutti i record di precocità ma chi è questo talento considerato il futuro della Juventus e della stessa Italia? Andiamolo a scoprire.
La storia, il bomber ivoriano che segna a raffica
Moise Bioty Kean nasce a Vercelli da genitori della Costa d'Avorio, il 28 febbraio 2000. I suoi primissimi passi calcistici li muove nel Torino, ma passò quasi subito ai bianconeri prima che i granata potessero metterlo sotto contratto pluriennale (consentito solo dai 14 anni in poi). Moise decise di cambiare aria pur rimanendo nella stessa città vestendo entrambe le maglie dei due club torinesi, come Mario Balotelli (con cui ha, come vedremo, molte altre cose in comune) che non si fece alcun problema a indossare quella del Milan dopo essere cresciuto nelle giovanili interiste. Alla Juventus inizia la sua trafila nella categoria esordienti, ma già nella stagione 2012-13 è aggregato ai giovanissimi, con cui gioca la fase finale dei campionati nazionali di categoria.
L'anno seguente realizza 21 gol in 10 partite, che gli valgono il passaggio agli Allievi Nazionali, nonostante sia sotto età di due anni. Ma per il giovane Moise non sembra essere un problema, realizza infatti 14 reti in 15 gare. Nella stagione successiva le segnature sono 24 in 25 match e Fabio Grosso gli concede addirittura qualche minuto in Youth League contro il Siviglia all'età di 15 anni e in soli sei minuti rischia di diventare il marcatore più giovane di sempre della competizione.
Il classe 2000 più precoce d’Europa
Da lì è un continuo crescendo: il 19 novembre del 2016 Massimiliano Allegri lo fa esordire in Serie A contro il Pescara facendolo diventare il primo millenial a debuttare nel massimo campionato italiano; tre giorni dopo il tecnico toscano gli dà spazio anche in Champions League nel match contro il Siviglia permettendogli così di prendersi il particolare primato anche nella manifestazione per club più prestigiosa d’Europa; il 27 maggio del 2017, nell’ultima giornata di quello stesso torneo d’esordio, contro il Bologna segna anche il suo primo gol prendendosi pure il “titolo” di primo calciatore nato dopo il 2000 a siglare una rete in A nonché primo millennial a realizzare una rete nei cinque maggiori campionati europei.
La stagione seguente va in prestito all’Hellas Verona dove Fabio Pecchia gli concede l’opportunità di giocare spesso da titolare: 19 presenze e quattro marcature fino a febbraio quando un infortunio agli adduttori ne comprometterà il prosieguo della stagione. Gli scaligeri retrocedono in Serie B, ma lui recuperato dall’infortunio, convince la Juventus a puntare su di lui e così in questa prima parte di stagione è rimasto in bianconero con poco spazio (solo 12’ in Champions League contro lo Young Boys) ma con la possibilità di allenarsi ogni giorno con un fenomeno del calibro di Cristiano Ronaldo.
Record su record anche in azzurro
La precocità nel proprio club di appartenenza lo ha portato a bruciare le tappe anche in azzurro. Infatti, nonostante le origini ivoriane Moise Kean ha sempre detto di sentirsi italiano e di voler giocare con la Nazionale del Bel Paese, ragion per cui fa parte delle selezioni giovanili azzurre fin dalla under 15 (con cui ha segnato 2 gol in 6 partite). E anche qui la scalata è stata rapidissima e costellata da tanti record: sotto età in under 16 (3 reti in 4 gare) prima di arrivare all'under 17 con la quale è andato a segno per 8 volte nei 17 match disputati. Inevitabile quindi il salto immediato in under 19 dove però non ha un ottimo approccio venendo alla prima convocazione rispedito immediatamente a casa dal ct Paolo Nicolato insieme a Gianluca Scamacca per motivi disciplinari (e anche in questo caso il parallelo con Mario Balotelli è inevitabile).
Reintegrato in occasione dell’Europeo di categoria della scorsa estate il talentuoso attaccante ha trascinato gli azzurrini ad un passo dal titolo continentale realizzando 4 reti in 5 presenze, 2 delle quali nella rocambolesca finale persa 4-3 ai supplementari contro il Portogallo. E così, dopo un’unica apparizione con l’under 20 con tanto di doppietta, lo scorso 11 ottobre arriva la prima chiamata di Gigi Di Biagio in under 21 con la quale quattro giorni più tardi contro la Tunisia segnerà il suo primo gol diventando, tanto per cambiare, il primo millenial a segnare con gli azzurrini.
Ma a distanza di poco più di un mese, cioè lo scorso 20 novembre, arriva quello che ad oggi è forse il suo record più incredibile: dopo averlo portato in Nazionale maggiore in seguito alla defezione dell’ultima ora di Ciro Immobile, Roberto Mancini lo manda in campo nella ripresa del match amichevole contro gli Stati Uniti regalandogli il titolo di primo millenial a giocare con l’Italia. E adesso la quota, già bassa vista la sua storia calcistica, sul fatto che sia lui anche il primo calciatore nato dopo il 2000 a segnare con la Nazionale è praticamente crollata: più che se, infatti, sembra che ci si dovrebbe chiedere quando.
Quanto vale, quotazione in crescendo
L'attaccante della Juventus dunque ha messo in mostra in suo grande bagaglio tecnico e fisico fin dai suoi esordi con le squadre giovanili e, infatti, Mino Raiola (altro punto di contatto con Mario Balotelli) subito lo ha preso nella sua scuderia. Le ottime prestazioni in campo lo hanno riportato alla Continassa e la Vecchia Signora ha deciso di osservare da vicino lo sviluppo del suo giovane attaccante ma la storia sembrava potesse cambiare per via del minutaggio basso messo in cascina. Il Bologna lo aveva chiesto così come alcune squadre di Liga, Ligue 1 e Bundesliga. La Juve però ha resistito e deciso di tenere il talento fatto in casa.
In estate ci avevano provato Nizza (dove avrebbe trovato proprio Balotelli come compagno di squadra) e Leganes ma non se ne fece nulla. Gli estimatori di Moise Kean continuano a crescere e sono pronti a bussare alla porta della Continassa per capire quali sono le intenzioni del club bianconero e dell'entourage del calciatore per i prossimi mesi. Nelle settimane a venire è previsto un contatto tra i vertici della Juventus e Mino Raiola per delineare la strategia del futuro prossimo di Kean. I piemontesi non hanno nessuna intenzione di cederlo definitivamente, ma è certo che ora il suo valore per i bianconeri è di circa 20-25 milioni, ed è destinato ad aumentare soprattutto in caso di ulteriori prestazioni positive e gol in un eventuale prestito. A fine stagione dunque Kean potrebbe valere più di 30 milioni di euro. Il sorpasso all’altro Golden Boy azzurro Pietro Pellegri, acquistato dal Monaco per circa 31 milioni di euro più bonus, sembra dunque dietro l'angolo e la Juventus non può che esserne felice.