2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

The Best Fifa Football Awards 2019, Alisson Becker ha vinto il premio di miglior portiere

Alisson ha vinto il premio di miglior portiere 2019 davanti al connazionale Ederson e al tedesco ter Stegen. Per un riconoscimento ampiamente meritato e che giunge, destini in Premier League a parte, a coronamento di una stagione, quella precedente, davvero ai limiti della perfezione. Chiusa con la vittoria in Champions League e il trionfo in Copa America con la Seleçao.
A cura di Salvatore Parente
2 CONDIVISIONI
Immagine

Nel più ampio contesto dei Fifa football awards, di scena a Milano per questa sua edizione targata 2019, il brasiliano Alisson vince con merito il premio di miglior estremo difensore Fifa davanti al connazionale Ederson e al tedesco ter Stegen. Mandando in archivio come meglio non poteva una stagione, quella precedente, ai limiti della perfezione. Nonostante quella 2018/19, fosse la sua prima annata in Inghilterra, in Premier e nello splendido contesto di ‘Anfield Road’. Uno stadio da riconquistare e che, malgrado l’ottima supplenza di Adrian, non vede l’ora di riabbracciarlo.

Alisson miglior portiere Fifa 2019: sicurezza, reattività e 27 clean sheet totali

La Fifa premia un portiere stellare capace, dopo l’esperienza di Roma, di mettere insieme altri importantissimi step nel suo percorso personale. Step che lo hanno portato a produrre ancora altri miglioramenti e ad eleggerlo a colonna, a pilastro del pacchetto arretrato dei Reds. Che in lui, vedono una sorta di guida ma anche di ultimo e quasi impenetrabile baluardo. Per un connubio, porta-difesa sull'asse con Van Dijk, vincente, granitico in grado di ostacolare le velleità di tanti. Fra i quali, e in molti qui in Italia lo ricorderanno, Arkadiusz Milik ad un passo dal gol qualificazione nella fase a gruppi dell’ultima Champions League. Appunto, ad un passo. Prima però c’era da superare la saracinesca brasiliana con un pizzico d’Italia nel sangue. E chissà quanti rimpianti dalle parti di Trigoria per lui che, in 51 gare totali, lo scorso anno, ha raccolto ben 27 clean sheet così distribuiti: 21 in campionato (nessuno come lui nel torneo inglese), 6 in Champions.

Immagine

Dove pure in finale, col Tottenham, è stato capace di schermare i tentativi degli Spurs di segnare e riaprire una gara indirizzata dalle reti di Salah prima e Origi poi. Una Champions vinta da protagonista, un campionato sfiorato per poco e poi una Copa America, con un Brasile pur privo di Neymar, vinta anche grazie al suo contributo e al rigore intercettato a Gustavo Gomez, ai quarti di finale col Paraguay, nella lotteria finale dell’Arena do Gremio. Per una stagione 2018/19 da ricordare e che, come detto, si chiude anche dal punto di vista personale, come meglio non poteva.

Ederson secondo all’ombra di Alisson

Secondo, e non solo in questa graduatoria della Fifa, Ederson lo è stato per tutta la scorsa annata. E sì perché con un Alisson simile, concentrato, bravo con i piedi, attento e quasi invalicabile, l’ex portiere del Benfica non ha potuto fare molto. Se non dimostrare, anche in ottica nazionale, di essere pronto a subentrare in caso di calo del rendimento dell’ex Roma. Ma il 26enne di Osasco è senza dubbio uno dei migliori della pista, uno dei portieri più performanti in circolazione a cui va aggiunta una dote rara: una qualità estrema nella gestione della palla con i piedi. Che per una formazione di Guardiola, che ne ha saputo esaltare le qualità, diventa condizione imprescindibile per i suoi numeri #1. Uno, come la posizione guadagnata in classifica dal Manchester City nella Premier League 2018/19, uno come il dominio in patria dei Citizens, che hanno abbinato anche Coppa di Lega e FA Cup, uno come il gradino del podio più alto a cui aspira il #31 citizen: la sfida ad Alisson è lanciata.

Ter Stegen, terzo con merito

E poi, a chiudere il podio, un Ter Stegen che ha visto svoltare la sua stagione, come pure quella del suo intero Barcellona, nello scorso maggio. Quando, nel predetto ‘Anfield’, si è consumata la remuntada a tinte Reds che non solo ha cancellato il 3-0 dei blaugrana, e quindi la possibilità di giocarsi la finale di Madrid, ma anche le ambizioni personali del tedesco finito, d’un tratto, sotto nel confronto diretto col pari ruolo brasiliano. E nemmeno la quarta Liga dell’ex Mönchengladbach o i 23 clean sheet totali raggiunti in 43 match sono serviti per tirare la volata ai rivali di serata e a consentirgli di vincere l’agognato trofeo. Vinto nella prima edizione, quella 2017, da Buffon e, lo scorso anno, da Courtois.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views