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Al via le semifinali di Champions League: prima chiamata del volo verso Monaco

Obiettivo finale: arrivare a Monaco di Baviera il 19 maggio prossimo. Bayern, Real Madrid, Barcellona e Chelsea sono le 4 big che si presentano ai nastri di partenza delle semifinali di Champions League, ma solo due si contenderanno la finalissima dell’Allianz Arena.
A cura di Alberto Pucci
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Pallone ufficiale della Champions League

Imbarco per Monaco – Robben contro Cristiano Ronaldo, ma anche Messi contro Lampard. Il menù delle due semifinali di Champions League si preannuncia ricco e coinvolgente: il meglio del calcio europeo riprende, infatti, il suo viaggio verso Monaco di Baviera dove il prossimo 19 maggio, la coppa dalle grandi orecchie verrà alzata al cielo. Dopo la delusione per l’eliminazione del Milan di Allegri, da oggi si torna in campo e, nel giro di quarantotto ore, ne sapremo molto di più sulle reali possibilità di ciascuna squadra.

Jose Mourinho

Solito Josè – Questa sera a Monaco e sabato al Camp Nou: Mourinho, nel giro di pochi giorni, si gioca tutto.

“ Per noi sarà una partita difficilissima perché loro sono una potenza istituzionale. Loro sono una grande squadra, con grande storia. ”
Josè Mourinho
I “blancos”, reduci dalla vittoria in Liga contro lo Sporting Gijon, avranno dalla loro la fortuna di poter giocare il ritorno in casa. Dettaglio non da poco, che permetterà al Real Madrid di contenere gli avversari e, magari, fare un gol in trasferta che, in questi casi, è un’autentica “manna” dal cielo. Come al solito, le ore prima della gara sono servite all’ex allenatore dell’Inter per lanciare i suoi “sproloqui” in eurovisione: “Mi considero un grande allenatore, ho carattere. É il carattere che fa la differenza, non il talento”. Forte di questo “mantra”, lo Special One sta forgiando e preparando un’undici ad hoc per contrastare i “panzer” tedeschi. Con tutti gli effettivi a disposizione, Mourinho ha l’imbarazzo della scelta è, in questo imbarazzo, potrebbe anche rientrare Ricardo Kakà, l’ex bambino d’oro milanista (che i rumors di mercato accosterebbero ancora alla società di Via Turati): uno che ha imparato a memoria tutte le istruzioni per vincere una finale di Champions League.

Arjen Robben

Re di coppe – Perso il treno in Bundesliga, dopo il pareggio a reti inviolate contro il Mainz che ha in pratica consegnato il titolo al Borussia Dortmund, il Bayern Monaco (unico club europeo a vantare conti in ordine e in attivo) punta forte sul tappeto verde europeo con un “all in”. Jupp Heynckes, che con i blancos ha vinto la Champions del '98 a spese della Juventus, gonfia il petto ricordando numeri e statistiche: i padroni di casa non hanno mai perso a Monaco di Baviera e vantano uno “score” di 8 vittorie e 1 solo pareggio. Inoltre, nei quattro precedenti, si contano tre qualificazioni tedesche contro una sola spagnola. Curriculum di tutto rispetto che dovrebbe rasserenare ambiente, tifosi e giocatori. Specialmente Robben, la stella più luminosa del Bayern, finito sotto il fuoco delle polemiche per il rigore sbagliato contro il Borussia. Vincere questa sera, resistere al Bernabeu e sfidare l’altra finalista davanti ai propri tifosi, nel proprio stadio. Un sogno che tutti, in casa Bayern, coltivano da tempo, come ha confermato Heynckes in conferenza stampa:  “Tutti sono concentrati, i ragazzi vogliono realizzare il proprio sogno e giocare la finale qui a Monaco.  La possibilità di giocare la finale davanti ai propri tifosi accade forse solo una volta nella vita”.

Andres Iniesta

Di nuovo di fronte – Domani a Londra, il Chelsea proverà a fermare l’armata blaugrana. Il confronto è suggestivo e riporta alla mente la gara del 2009 quando Iniesta beffò gli inglesi al 93esimo realizzando il pareggio qualificazione. Un gol fondamentale per le fortune catalane, che arrivò dopo una partita segnata dagli errori dell’arbitro Ovrebo, colpevole di non aver assegnato due rigori evidenti ai londinesi. Tornado ancora più indietro, come non citare le polemiche scatenate da Mourinho (sempre lui!) nel marzo 2005. In quell’occasione si infuriò accusando l’arbitro Frisk e l’allora tecnico dei blaugrana Rijkaard di aver violato le norme FIFA in quanto visti a parlare durante l'intervallo. La prima pagina della fantastica storia del Barcellona di Guardiola, venne scritta proprio nel 2009 allo Stanford Bridge, grazie al gol di Iniesta, giocatore dai piedi immensi e dal cuore grande: “La notizia di Morosini mi ha lasciato dentro una grande tristezza”, ha commentato il centocampista che, subito dopo la tragedia di Pescara, ha voluto ricordare in questo modo il povero centrocampista del Livorno.

Frank Lampard

Un italiano a Londra – Nonostante la cura Di Matteo stia dando i suoi frutti (anche se con il Benfica, i Blues hanno faticato parecchio), il Chelsea dovrà fare tesoro dell’andata di San Siro tra Milan e Barcellona e provare a giocarsela a viso aperto al Camp Nou. Anche in questo caso, le statistiche ed i numeri sono impietosi: i ragazzi di Pep, sono in semifinale per la quinta stagione consecutiva, possono contare su Lionel Messi, che con 14 gol ha già infranto il record di gol in Champions e puntano a diventare la prima squadra a laurearsi campione d'Europa per due stagioni consecutive dopo i trionfi di Arrigo Sacchi e del suo Milan nelle stagioni 1988/89 e 1989/90

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