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Al via il processo per il calcioscommesse, tra radiazioni e pentiti (VIDEO)

Dopo mesi di indagine si passa alla fase più delicata che porterà alle sentenze in quella ‘tolleranza zero’ pretesa dalla Federcalcio. Nessuno sconto tranne per chi si pente e dimostra di collaborare. Intanto, si aggrava la situazione del Lecce per il coinvonlgimento dell’ex n.1 Semeraro, mentre la Juve rinnova a Conte malgrado il rischio di squalifica.
A cura di Alessio Pediglieri
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processo scommesse palazzi

Il dado è tratto. Iniziera' alle 9.30 di giovedi' 31 maggio presso l'ex Ostello della Gioventu' al Foro Italico il processo sportivo sul primo filone del calcio scommesse. I deferimenti della procura federale della Figc riguardano 22 societa', 61 persone fisiche tra cui 52 calciatori in attivita' al momento delle rispettive contestazioni, 2 calciatori non in attivita' al momento delle rispettive contestazioni, 4 dirigenti o collaboratori di societa', 3 iscritti all'Albo dei tecnici, di cui 2 in attivita' al momento delle rispettive contestazioni. La seconda udienza si terra' venerdi' 1° giugno. Per il prosieguo del processo la Disciplinare decidera' dopo le prime due udienze.
Ci siamo, dunque, e dal pentolone scoperchiato dalla procura di Cremona inizierà ad uscire tutto il marcio del pallone, con conferme, pentimenti, sorprese ma soprattutto sentenze. Sì, perchè Calciopoli ha insegnato almeno una cosa tra tante dissonanze: nel calcio più che nella vita di tutti i giorni, i tempi sono strettissimi, i calendari non ammettono rinvii, la programmazione della nuova stagione è già bella e pronta e nessuno ha intenzione di attendere le lungaggini classiche della burocrazia e della giustizia italiana. Così, Palazzi ha rotto gli indugi e mentre proseguono gli accertamenti incomincerà la lunga estate del nostro pallone, dove molte cose sono già venute a galla.

Tanti i pentiti, pochi gli sconti –  ‘Scommessopoli' o ‘Last bet'  poco cambia: l'inchiesta sta vivendo mesi caldissimi tra pentimenti oramai accertati, indiscrezioni che trovano tristi conferme, campionati che annoverano un sempre più fitto intreccio tra gare combinate e tesserati coinvolti. Il lavoro delle Procure, intanto, ha già ottenuto un risultato importante, quello dei molti pentiti che sono usciti allo scoperto.
Ma per Stefano Palazzi, procuratore federale non sarà comunque un compito semplice anche perchè in queste settimane in procura federale sono ‘piovute' le richieste di patteggiamento. Sono circa una quindicina i calciatori (nessun club….) che vorrebbero uno sconto di pena per aver ammesso comportamenti fuori dalle regole.
Un numero molto alto che fa ben capire come la "tolleranza zero" ricordata dalla Figc e il rischio di andare incontro a condanne severe (squalifiche dai 3 anni in su e radiazioni), abbia consigliato i tesserati a una strategia difensiva diversa dal solito atteggiamento omertoso e silenzioso.
Le richieste, comunque, non saranno certo sinonimo di sconto: Stefano Palazzi e i suoi collaboratori dovranno vagliarle e darà parere positivo solo se riscontrerà una fattiva collaborazione alle indagini. In altre parole, lo status di pentito è riconosciuto se oltre ad ammissioni di fronte a contestazioni precise, il giocatore ha fornito dettagli e altri nomi sconosciuti alla Procura. Solamente così, il pentito potrà essere considerato ‘attendibile', altrimenti Palazzi potrebbe respingere la richiesta di patteggiamento e portare il soggetto in questione a processo.
Per pentirsi e imboccare la strada che porta a una riduzione della squalifica, c’è tempo fino a un minuto prima dell’inizio del patteggiamento. Quindi fino al 31 maggio.

processo scommesse tommasi

Il video del pentito fa il giro dei club – Da alcuni giorni l'Aic, l'Assocalciatori presieduta da Damiano Tommasi si è resa partecipe di una produzione e di una diffusione all'interno dei vari ritiri dei club, di un video molto particolare in cui un ‘pentito' (anonimo e di spalle ma con marcato accento toscano) racconta la sua disavventura con il calcioscommesse, dal giorno in cui rifiutò una prim acombine, a quando accettò di manipolare un risultato cercando un pareggio ‘comodo' per tutti e soprattutto per il suo portafoglio. Per poi entrare nel giro dell'illegalità fino alla chiamata in tribunale dove si è trovato costretto a confessare come un fiume in piena, iniziando a collaborare con la giustizia.
Una ‘parabola' raccontata tra interventi di giornalisti  e prime firme del calcio (come quella di Gianni Mura de La repubblica) e lo stesso Procuratore Stefano Palazzi che ricorda il regolamento della giustizia sportiva, gli articoli che riguardano gli illeciti (diretti e indiretti fino alla omessa denuncia) e le pene previste. Un monito lungo 13 minuti a tutti i calciatori tesserati perchè evitino la strada della combine o – se la incrociano – la denuncino agli organi preposti.
Soddisfatto del lavoro svolto soprattutto Damiano Tommasi, il presidente Aic: "Vedendo il video sono nati parecchi confronti e scambi di opinione in tanti spogliatoi. In alcuni casi ci siamo fermati a parlarne per più di un’ora, di come esporci, uscirne e soprattutto come difenderci. In altri l’emozione è stata forte, silenzio e riflessione, che è quello che volevamo".


Semeraro inguaia il Lecce che rischia la Lega pro – Intanto si complica maledettamente la posizione dell'ex patron del Lecce e quindi del club salentino che sembra essere stato coinvolto in prima persona in alcuni giri di denaro sospetti attorno ad alcune partite tra cui l'oramai famoso derby pilotato da Masiello & co tra Bari e Lecce. Il Procuratore capo Antonio Laudati ha cominciato a trasmettere a Palazzi e ai suoi collaboratori le prime risultanze dell'inchiesta.
L’ex presidente giallorosso Pierandrea Semeraro è finito fra gli indagati per la presunta combine del derby pugliese del 22 maggio 2011 che assicurò la salvezza ai salentini attraverso una vittoria per 2-0. I carabinieri hanno completato gli accertamenti sui conti bancari di Semeraro Jr., fatti per trovare un legame fra gli assegni emessi da quest’ultimo nei giorni attorno al 22 agosto e la consegna di 50 mila euro in contanti ad Andrea Masiello e i suoi complici.
La Procura del capoluogo pugliese ha cercato anche di individuare eventuali punti di contatto fra l’ex presidente del Lecce Semeraro, l’imprenditore Carlo Quarta, già oggetto di indagini, e l’avvocato Andrea Starace. Proprio quest'ultimi due furono incontrati dallo stesso Masiello all’Hotel Tiziano nel pomeriggio del 22 agosto per lo scambio assegno-contanti, ma, secondo gli inquirenti, non avrebbero avuto la disponibilità economica totale di 230 mila euro. E proprio in questo senso entrerebbe in gioco la figura dell'allora presidente giallorosso Pierandrea Semeraro. In attesa che anche il verbale dell’interrogatorio di Andrea Masiello, considerato fondamentale per l’accusa, venga desecretato e possa offrire ulteriori spunti, gli stessi investigatori stanno cercando di capire anche dove si trovasse l’ex presidente giallorosso al momento dell’incontro nell’hotel, perchè se la responsabilità nella combine di Pierandrea Semeraro fosse accertata dagli inquirenti, per il Lecce scatterebbe la responsabilità diretta, che prevede la retrocessione di una categoria della squadra. Essendo dunque i salentini già retrocessi sul campo in Serie B, questo significherebbe per loro ripartire dalla Lega Pro – Prima Divisione.

processo scommesse conte

La Juve ‘premia' Conte, in attesa del giudizio – Diversa sarebbe invece la situazione per Antonio Conte, qualora le parole del pentito attendibile Carobbio  venissero confermate dai fatti: l'attuale tecnico della Juventus e a quel tempo allenatore del Siena rischierebbe una squalifica ma non pregiudicherebbe il suo presente e futuro in bianconero. Andiamo per ordine: la dirigenza della Juventus ha fatto firmare al tecnico pugliese un rinnovo importante fino al 2105 a 3 milioni per stagione. Un'impegno che conferma la volontà di proseguire il progetto tecnico con l'uomo che ha riportato il tricolore a Torino in una fiducia incondizionata che ha fatto sobbalzare i più ortodossi: com'è possibile che un club così importante si sia legato a doppio filo con chi ancora deve dare spiegazioni agli inquirenti su accuse, comunque, gravissime? E se Conte venisse giudicato non estraneo ai fatti?
Per il tecnico scatterebbe subito la pena sportiva per l'omessa denuncia che significa l'allontanamento dagli spogliatoi e dalla panchina (in casa e fuori) durante incontri ufficiali del proprio club sia in Italia che in Europa. Ciò significa che la Juventus rischierebbe di giocare Champions League e Campionato senza la presenza del suo leader carismatico a bordo campo, non un fatto da poco vista la differenza che la grinta di Conte ha dato nel corso della stagione. Ciò però, permetterebbe allo stesso Conte di assistere e condurre gli allenamenti infrasettimanali, partecipare alle gare in tribuna, senza però poter interloquire con i propri giocatori nè rilasciare interviste all'interno dell'impianto nel post partita.
Una limitazione ‘pesante' ma valutata accettabile dalla dirigenza bianconera che ha chiuso senza indugi il rinnovo confermando la linea precisa intrapresa dalla società col Presidente Agnelli che da questo punto di vista ha sempre seguito una idea chiara: la Juve prima di tutto, aldilà di sentenze o presunte tali. Lo ha dimostrato la volontà di sbandierare la terza stella a prescindere dalle decisioni passate e future degli organi competenti, e il concetto è stato ribadito dal rinnovo di Conte nonostante tutto.

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