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Affari di mercato peggiori di sempre: c’è anche Ibra, ecco perché è un flop

Da Robinho a Cassano passando per Thuram e Ronaldo: sono tante le minusvalenze che hanno lasciato il segno nella storia del mercato calcistico degli ultimi anni ma il re è sempre lui, Zlatan Ibrahimovic.
A cura di Vito Lamorte
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Il mercato dà, il mercato toglie. Ci sono operazioni che danno lustro e profitto alle società mentre altre regalano solo una delle due componenti e, un questi casi, la delusione è cocente. Spesso si dà risalto alle intuizioni dei direttori sportivi che vanno a prendere calciatori per pochi euro e li fanno diventare veri e propri big delle sessioni di mercato ma, in molti casi, succede anche il contrario: spendere tanto per un calciatore su cui si fa tantissimo affidamento e poi ritrovarsi a doverlo vendere in malo modo dopo poco tempo. Ormai è il mercato delle plusvalenze e delle minusvalenze, il resto conta poco per chi non può spendere cifre folli.

Nelle ultime ore si è parlato tantissimo della separazione tra Stephan de Vrij e la Lazio e del fatto che la società biancoceleste non incasserà un euro visto che il calciatore non ha trovato nessun accordo sul rinnovo di contratto e per questo, potrà accordarsi con qualunque altra squadra. All'olandese era stato proposto un rinnovo e una clausola di 25 milioni di euro per provare a guadagnare qualcosa visto era stato acquistato nell'estate del 2014 per una cifra vicina agli 8,5 milioni.

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Non è la prima volta che un club importante si trova ad affrontare una minusvalenza importante e abbiamo cercato di metterne in fila alcune che hanno lasciato il segno nella storia del mercato calcistico degli ultimi anni.

Abebayor, Cassano e Robinho: chi fa l'affare?

Il primo caso in analisi è quello di Emmanuel Adabayor che è stato comprato per 29 milioni di euro dal Manchester City ed è finito al Tottenham per 6,4 milioni. L'attaccante togolese non rientrava più  nei piani dei Citizens e dopo un prestito, alquanto incredibile al Real Madrid, viene dato in prestito agli Spurs prima della definitiva cessione. Minusvalenza di 22,6 milioni di euro. 

Il secondo caso riguarda Antono Cassano che venne preso per 28,5 milioni dalla Roma e rivenduto al Real Madrid per 5,5 milioni. Dopo un buon impatto con la realtà capitolina, FantAntonio non riesce a gestire il suo carattere e la dirigenza della Roma vuole mandarlo via a tutti i costi. Minusvalenza di 23 milioni di euro.

Poi abbiamo i casi di Andy Carroll e Robinho che arrivarono, rispettivamente, a Liverpool e Real Madrid per per 41 e 43 milioni e vennero rivenduti al West Ham e al Milan per 17,5 milioni e 18 milioni di euro. Minusvalenze di 23,5 e 25 milioni di euro.

I casi di Thuram, Ronaldo, Berbatov e Villa

Ci sono casi e casi. Quello di Dimitar Berbatov è il più divertente di tutti: l'attaccante bulgaro era in uscita dal Manchester United, che lo aveva comprato per 38 milioni, e dopo un tira e molla che ha visto coinvolte anche Fiorentina e Juventus, scali aeroportuali e voli mai partiti; è finito al Fulham per 5 milioni di euro. Minusvalenza di 33 milioni di euro.

Una minusvalenza di 36,5milioni di euro ha riguardato anche Lilian Thuram: il terzino francese era stato acquistato dalla Juve per 41,5 milioni dal Parma ma, dopo la retrocessione in Serie B dei bianconeri, approda al Barcellona per 5 milioni di euro.

Due affari che hanno fatto parlare molto sono quelli di Ronaldo e David Villa. Quando il Fenomeno venne acquistato dal Real Madrid  il costo del suo cartellino era di 45 milioni di euro ma il suo passaggio al Milan costò ai rossoneri solo 7,5 milioni di euro. Per quel che riguarda El Guaje, invece, il costo del suo arrivo al Barcellona fu di 40 milioni ma il passaggio all’Atletico Madrid per 2,1 milioni di euro fu un vero affare. Due minusvalenze che toccano i 37,5 e 37.9 milioni di euro.

Ibrahimovic è il re delle minusvalenze

Il re delle minusvalenze è Zlatan Ibrahimovic che è stato comprato per 69,5 milioni di euro (46 milioni più il cartellino di Eto’o, valutato oltre 20) dal Barcellona e dopo una sola stagione è stata rivenduto al Milan per 24 milioni di euro. Minusvalenza da 45,5 milioni di euro per i blaugrana che non potevano più trattenere lo svedese che aveva rotto con Pep Guardiola in maniera evidente già durante l'anno.

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