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Adriano denunciato per traffico di droga, i legali: “Vittima di un raggiro”

L’ex imperatore, nei guai per un’inchiesta, affida la propria reazione a una nota diffusa dai suoi avvocati: “E’ parte lesa in tutta questa storia. Ma confidiamo nella giustizia e siamo convinti che la denuncia verrà respinta”.
A cura di Maurizio De Santis
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Denuncia per traffico di droga e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. Le accuse del pubblico ministero dello Stato di Rio de Janeiro contenute nel fascicolo aperto su Adriano, l'ex imperatore, sono gravissime. Al calciatore sono piovute addosso tra capo e collo, a trattativa in corso con i francesi del Le Havre (il club s'è detto pronto ad accoglierlo in qualsiasi momento): sperava di tornare in campo e assaporare di nuovo il gusto della competizione, dovrà di nuovo proteggersi, difendersi dal passato e dagli errori (presunti) che bussano alla porta e chiedono il conto. L'ex attaccante di Brasile, Inter, Roma, Fiorentina, Parma ha atteso 24 ore, s'è consultato con i legali e poi ha lasciato che una nota diffusa dagli avvocati spiegasse la propria posizione sulla vicenda. Rischia dai 15 ai 25 anni di carcere e respinge ogni addebito, pronto a dimostrare estraneità e innocenza nelle sede competenti: "La denuncia in questione non trova alcun fondamento nelle indagini svolte finora si legge nella nota firmata dagli avvocati Raphael Mattos e Ary Bergher (come riportato dalla Gazzetta) -. Adriano ha già fornito esaustive spiegazioni in merito quando è stato chiamato a testimoniare. La verità è che Adriano è parte lesa in tutta questa storia. Ma confidiamo nella giustizia e siamo convinti che la denuncia verrà respinta".

Il castello accusatorio contestato. Secondo il pm Alexandre Murilo Graça, Adriano sarebbe amico e al tempo stesso complice del narcotrafficante Paulo Rogerio de Souza. Tesi sconfessata dagli avvocati del calciatore: "E' stato vittima di un raggiro compiuto da un amico. E' stata falsificata la sua firma e venduta la moto senza che Adriano lo sapesse e ne avesse dato il consenso. Ma questo le autorità lo sanno già perché successivamente Adriano ha sporto denuncia". A dare credito all'ex attaccante verde-oro è il presidente del Le Havre, Christian Maillol: "Ho vissuto dieci anni in Brasile e so come vanno a finire queste denunce. Nel giro di pochi giorni cadrà tutto nel dimenticatoio".

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