Calciomercato, Roma e Napoli lo scudetto dei conti in Serie A
Calciomercato ufficialmente chiuso. La tabella di acquisti e cessioni è definita. Un risultato, però, l’era Monchi l’ha già portato. La Roma, secondo le rilevazioni del sito specializzato Transfermarkt, è la squadra con il differenziale più alto fra il valore e il costo della rosa. Alle spalle dei giallorossi c'è il Napoli mentre il Milan chiude il podio. In quarta posizione la Juventus.
La Roma, le vittorie e l’ottimo paretiano
Fino all’arrivo di Schick, la Roma aveva acquistato bene spendendo poco: Moreno dal Psv Eindhoven, Karsdorp dal Feyenoord, Gonalons, il promettentissimo Under, Kolarov, Pellegrini e Defrel rinforzando gli ottimi rapporti con il Sassuolo. Anche le uscite erano in perfetto stile Monchi, da Salah a Paredes, da Rudiger a Mario Rui, sacrifici necessari per raggiungere il primario obiettivo di rimpinguare il bilancio della società. Non a caso, quando il Leicester ha chiesto 40 milioni per Mahrez, la società ha optato per non spendere la stessa cifra incassata per la cessione di Salah.
L'arrivo di Schick, però, che deve adattarsi in un ruolo non naturale, sembra invece più una mossa per accontentare una tifoseria non troppo soddisfatta dell'inizio di stagione. E nessuna tifoseria farà mai salti di gioia per risultati economici che non si traducono in vittorie sul campo.
Napoli in piazza d’onore
Dall’anno prossimo, per i sorteggi delle coppe europee non viene più considerato il coefficiente nazionale. In questa stagione chiave, tolti questi punti il Napoli parte tredicesimo, davanti anche al Chelsea e al Real Madrid. Forse non vale un miliardo, come diceva a giugno De Laurentiis a Repubblica, ma di sicuro la strada della stabilità, della valorizzazione dei campioni esplosi l’anno scorso, dal punto di vista economico paga eccome. Il rapporto fra costo e valore della rosa è il secondo più vantaggioso, più efficiente della Serie A e il presidente può continuare a pregustare un nuovo record di fatturato.
Le scelte di Milan e Juventus
Hanno investito molto bene anche il nuovo Milan cinese e la Juventus che ha bilanciato la partenza di Bonucci e Dani Alves con gli arrivi di Bernardeschi e Douglas Costa. Ha chiuso l’ultimo mercato in negativo, ha speso di quel che ha incassato, ma negli ultimi dodici mesi il valore della rosa è cresciuto del 25%.
Un aumento, prevedibilmente, ancora più evidente nel Milan di Montella. La proprietà cinese ha rivoluzionato la rosa, il cui valore è passato da 205,6 a 336, 75 milioni. Resta, sì, la seconda più costosa dietro la Juventus, e questo impatta sul bilancio come ha sottolineato Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, a Sport Mediaset. “Il problema non è il rosso economico di quest’anno, ma quello delle tre stagioni precedenti. Il Milan ha messo in conto che sarà sanzionato” ha spiegato. Intanto, Montella si gode i grandi colpi dell’estate e un giovane di lusso come Cutrone.
Bene Lazio, Atalanta e Torino
Lotito, nonostante la perdita di Keita, ha lasciato comunque a Inzaghi una rosa dal valore più alto rispetto all’anno scorso (+11%). Il rapporto positivo fra costo e valore della squadra si pone in sintonia con l’ultima semestrale chiusa con un utile di 1,39 milioni e un valore della produzione di 76,4 milioni. Nell’anno solare 2016, il monte ingaggi granata è aumentato di circa 2 milioni, dai 38.752.036 del 2015, ai 40.567.217 milioni del 2016, anche per effetto dell’adeguamento del contratto di Belotti. Ma l’aumento del valore della rosa rende il Torino una delle squadre più efficienti della Serie A. Discorso simile vale per l’Atalanta, che valorizza la rosa attraverso il vivaio, promuove il meglio dei suoi giovani e sogna anche in Europa.
La scommessa dell’Inter
L’Inter non ha acquistato nessun calciatore di grido nonostante le promesse di Suning, memore anche del flop Gabigol. Ha preso però gli uomini giusti per far funzionare il progetto tattico di Spalletti e ha lavorato bene in uscita garantendosi un attivo importante a livello di bilancio. Anche se la rosa vale meno di un anno fa, e per questo la differenza fra valore e costo è solo l’ottavo in Serie A.
Le medio-piccole, crolla la Fiorentina
La promozione ha inevitabilmente fatto impennare il valore della rosa del Benevento (+224%) e della Spal (+184%), che si sono mosse comunque benissimo sul mercato in rapporto ai mezzi e alle risorse a disposizione. È cresciuto meno (+57%) il valore della rosa del Verona, la meno prestigiosa in Serie A. Si sono vistosamente deprezzate anche il Genoa, l’Udinese che ha ceduto all’ultimo anche Thereau, e la Fiorentina che l’anno scorso segnava il confine economico fra le big e le grandi. Quest’anno ha scommesso sui giovani ma nelle prime due giornate di campionato ha sofferto e non poco dopo aver perso tutte le stelle della scorsa stagione.