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Supercoppa femminile, calciatrici sanzionate: “Striscione non autorizzato”

Sanzionate per lo striscione esposto prima della gara in cui si chiedeva rispetto per il calcio femminile. Lo scontro si inasprisce: l’AIC propone uno sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica, Tavecchio non ci sta: “Scelta ingiustificata”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Mentre il calcio maschile si avvia ormai verso la parte calda della stagione, il calcio femminile italiano continua il suo braccio di ferro contro le istituzioni. Le polemiche legate alla scarsa attenzione verso le calciatrici, che pur stanno tenendo alta la bandiera italiana conquistando vittorie importanti in campo internazionale, si sono ulteriormente inasprite in occasione della Supercoppa italiana: le formazioni di Brescia e Verona, scese in campo per la conquista del primo trofeo stagionale, avevano infatti esposto uno striscione prima del match nel quale si chiedeva rispetto per il calcio femminile e sono state sanzionate in massa, assieme alle squadre, dal giudice sportivo Sergio Lauro.

Nel comunicato n.21 del 1 ottobre, infatti, oltre alle comunicazioni di servizio relative alla Coppa Italia (che inizierà il prossimo fine settimana), c'è stato anche spazio per le sanzioni relative alla Supercoppa: tutte le calciatrici sono state ammonite "d'ufficio", con multa ad entrambe le società, perché "prima dell'inizio della gara", si legge nel comunicato ufficiale pubblicato quest'oggi, "dopo l'esecuzione dell'inno, le calciatrici di entrambe le Società esponevano uno striscione a centrocampo con la seguente scritta “ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica”, senza che ne fosse stata chiesta la preventiva autorizzazione né che la stessa fosse stata concessa dagli Organi di competenza".

Una vera e propria beffa, soprattutto considerando il fatto che il movimento era già in subbuglio: Damiano Tommasi aveva parlato nei giorni scorsi della possibilità di un clamoroso sciopero in vista dell'inizio del campionato, che quest'anno partirà in netto ritardo rispetto alle stagioni passati, con la prima giornata prevista addirittura per il 17 ottobre. "Questo è il modo in cui viene trattato il calcio femminile in Italia", ha detto Tommasi, "ed è disarmante". I punti chiave sono sempre gli stessi: vincolo sportivo, accordi economici pluriennali e fondo di garanzia. Tavecchio però non ci sta: "L'attenzione verso il calcio femminile nel nostro Paese non è mai stata così alta e non dobbiamo disperdere questo patrimonio", ha spiegato Tavecchio sul sito della LND, "stiamo lavorando nella direzione giusta e continueremo a farlo realizzando cose concrete che fino a qualche tempo fa sembravano solo utopia".

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