Spagna, 32 arresti per la morte del tifoso del Deportivo
Sono ben 30 i tifosi arrestati in Spagna con la pesantissima accusa di aver partecipato agli scontri e all'aggressione che ha portato all'omicidio del tifoso galiziano Francisco Josè Romero, in occasione della sfida tra Atletico Madrid e Deportivo La Coruna. Come confermato dall'agenzia di stampa spagnola Efe, tutti gli arresti sono stati eseguiti nella Capitale spagnola e nelle zone limitrofe nell'ambito di un'azione denominata Nettuno. I fermati sarebbero tutti ultras del Frente Atletico di ideologia politica di estrema destra e tra di loro ci sarebbero anche i due esecutori materiali dell'omicidio. Uno di questi sarebbe un tassista proveniente dal Comune di Parla. Arresti dunque, ma anche perquisizioni e controlli a tappeto come quelli effettuati dalla polizia nel maggior punto d'incontro degli ultras dell'Atletico Madrid ovvero il bar "Rio Duraton" situato proprio nei pressi del Vicente Calderon.
La guerriglia del 30 novembre e la morte del tifoso galiziano
Decisivi per l'identificazione degli arrestati i filmati registati dalle telecamere di sicurezza e dei testimoni dell'accaduto. Le due fazioni di ultras avversarie e di ideologia politica diametralmente opposta si sono letterlamente date appuntamento nei pressi dello stadio dove è andata in scena una vera e propria guerriglia con tanto di utilizzo di oggetti contundenti, e armi. Le forze dell'ordine seppur allertate non sono riuscite ad impedire che la situazione degenerasse con un vero e proprio bollettino di guerra di 21 feriti, un morto e ben 60 arresti per quella che resta una delle pagine più nere del calcio spagnolo. Nel frattempo l'Atletico Madrid ha deciso di impedire l'ingresso al Calderon degli ultrà del Frente dando un segnale forte per tutto il movimento calcistico iberico.
