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Scontri a Madrid, morto l’ultrà del Deportivo

Violenti tafferugli a Madrid nei pressi del Vicente Calderon: 12 i feriti, morto il tifoso galiziano. Il bilancio: 10 arresti per ora, 72 i facinorosi identificati. I gruppi ultrà s’erano dati appuntamento tramite WhatsApp. Il match non è stato rinviato: ha vinto l’Atletico 2-0, in campo s’è rivisto Cerci applaudito dal pubblico colchoneros.
A cura di Maurizio De Santis
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E' morto il tifoso 43enne del Deportivo La Coruna rimasto vittima degli incidenti scoppiati in mattinata a Madrid, a poche ore dalla gara di campionato in programma al ‘Vicente Calderon', stadio dell'Atletico. I tafferugli sono stati violenti, gruppi di facinorosi si sono affrontati nelle strade limitrofe all'impianto dei ‘colchoneros', le vie di San Rufo, Virgen del Puerto e del Paseo de la Ermita del Santo: dodici i feriti, alcuni di essi hanno riportato lesioni da arma da taglio, traumi e contusioni facciali, altri sono stati addirittura gettati nel fiume Manzanarre dai rivali. Uno dei sostenitori coinvolto nella baruffa, in preda ad arresto cardio-circolatorio, è stato soccorso dai pompieri e immediatamente trasportato in ospedale ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Il decesso è avvenuto poco dopo le 14.

Appuntamento tramite WhatsApp. Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti e rivelate dai media iberici, la matrice degli scontri sarebbe di natura politica perché a fronteggiarsi sarebbero stati ultrà di estrema destra ed estrema sinistra. Poi è emerso un altro particolare, le fazioni s'erano date appuntamento tramite WhatsApp. All'arrivo dei galiziani s'è scatenato l'inferno, con l'assalto dei supporters madrileni. A censurare gli episodi di cronaca nera è intervenuto l'Atletico Madrid che, attraverso un comunicato ufficiale, ha espresso dura condanna e biasimo per quanto accaduto: "I valori che fanno parte di questo sport devono prevalere su ogni rivalità e tutti insieme dobbiamo lottare contro la violenza". Il match non è stato rinviato e le squadre sono scese comunque in campo.

Indagini, controlli e caccia ai responsabili sono subito scattati. La polizia di Madrid – secondo le notizie di Radio Cadena Ser – ha arrestato una decina di facinorosi e ne ha già identificati 72 . Ma il giro di vite da parte delle forze dell'ordine non si ferma, proseguono le ricerche di altri teppisti coinvolti negli incidenti e delle armi (soprattutto) coltelli usate per l'aggressione. Tra questi anche i Bukaneros e gli Alkor Hooligans, ultrà di Rayo Vallecano e Alcorcon (due club di Madrid) che sono gemellati con la tifoseria del Deportivo La Coruna.

Il comunicato della LFP (Lega calcio spagnola). "La Liga de Fútbol Profesional mostra sdegno per gli incidenti avvenuti nei pressi del Vicente Calderón poco prima del match valido per la 13a giornata de la Liga BBVA tra Club Atlético de Madrid e el RC Deportivo de La Coruña. La LFP è stata ferma nella sua intenzione di sospendere la sfida fino a che è stato possibile. Dalle istituzioni si lavora insieme a Aficiones Unidas, il Cuerpo Nacional de Policía e tutti i club e la SAD per combattere violenza, razzismo, xenofobia e intolleranza nel calcio professionistico". Perché il match non è stato rinviato nonostante la volontà comune della LFP e dei club? L’arbitro José Antonio Teixeira Vitienes avrebbe ricevere il benestare della RFEF (Real Federación Española de Fútbol, la Federcalio iberica)ma così non è stato.

Vince l'Atletico Madrid, si rivede Cerci. Saul e un'autorete di Diakité hanno assegnato i tre punti alla squadra di Simeone, con i calciatori chiamati ‘assassini' dai tifosi ospiti. In campo s'è visto anche Alessio Cerci, subentrato nella ripresa: l'ex ala del Torino ha giocato lunga la corsia di destra lasciando intravedere determinazione e qualche buono spunto individuale riscuotendo consensi da parte del pubblico di fede biancorossa.

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