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Inter, Massimo Moratti provoca: “Che gioia lo scudetto vinto a tavolino”

L’ex presidente nerazzurro si è confidato in una lunga intervista televisiva, ripercorrendo i suoi anni alla guida del club milanese tra vittorie entusiasmanti e colpi di mercato “mancati” come quelli di Cantona, Totti e Mancini.
A cura di Alberto Pucci
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Ha lasciato il timone della barca nerazzurra già da diversi mesi, ma per tutto il popolo nerazzurro (e anche per molti maligni) è come se non se ne fosse mai andato. Massimo Moratti è ancora una voce importante nel mondo interista. Quando apre bocca lui, spesso si fermano tutti ad ascoltarlo: da Thohir in giù. Dopo le voci dello scorso aprile di un suo possibile riavvicinamento alla società, l'ex presidente è tornato a farsi sentire pubblicamente grazie ad una lunga intervista concessa in esclusiva a Premium Sport, dove ha raccontato curiosità e aneddoti dei suoi anni passati alla guida del club milanese: "Ricordo la tensione quando acquistai l'Inter, perché non l’avevo preannunciato a nessuno della famiglia – racconta Moratti – Non ho mai avuto il coraggio di dirlo a mia moglie e se ne rese conto perché mi vide in televisione, mentre mi intervistavano". Da quel giorno è cominciata una storia fantastica per l'imprenditore milanese, fatta di qualche delusione e molte vittorie: "Il trofeo al quale mi sento più legato è, ovviamente, la Champions League del 2010, però non disdegno neanche lo scudetto vinto a tavolino perché fu una decisione giusta".

Acquisti e rimpianti – Nel faccia a faccia con il direttore di Premium Sport, Alberto Brandi, Massimo Moratti ha riavvolto il nastro e ricordato con affetto molti dei suoi ex giocatori: "Sono orgoglioso di tutti i giocatori che ho avuto. Il campione che ha fatto provare ai tifosi le emozioni più forti è stato Ronaldo. Anche Ibrahimovic, un altro giocatore che ci ha fatto vincere tanto. Tra i molti che ricordo con affetto, direi Alvaro Recoba: tu lo mettevi in campo e sapevi che poteva farti in ogni momento la cosa più bella che avevi mai visto". L'ex patron nerazzurro ha anche rivelato quali campioni sono stati ad un passo dal giocare a San Siro con l'Inter: "Il primo è Cantona che, forse, ci avrebbe aiutato a vincere prima – svela Moratti – C'ero quando diede quel calcio al tifoso e pensai che forse per la trattativa sarebbe stato utile e magari lo avrebbero liberato per quel gesto. Lo stavamo prendendo, poi per un disguido saltò tutto. Ci fu la possibilità di prendere Totti, perché era in scadenza, ma la Roma non l’avrebbe mai lasciato andare via. Mancini? Ho cercato di prenderlo dalla Sampdoria, ma il presidente Mantovani lo considerava come un figlio e si mise quasi a piangere. Con Roberto ci ritrovammo dopo quando lo presi come allenatore. Un altro Moratti in società nel prossimo futuro? Per il momento i miei figli non ci pensano, ma quello che è successo a me può succedere a chiunque".

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