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Inter, Cambiasso al veleno: “Ci fosse Moratti sarei ancora in nerazzurro”

L’ex centrocampista argentino, in attesa di trovare sistemazione, spara a zero contro la gestione Thohir ricordando il rapporto di fiducia e stima con i tifosi e la famiglia Moratti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Parole dure e crude quelle del ‘Cuchu' Esteban Cambiasso che a distanza di qualche mese dal suo ‘forzato' addio all'Inter non ha parole tenere verso i dirigenti della sua ex società. Non coloro che hanno abbandonato la barca quasi in contemporanea al centrocampista argentino, come la famiglia Moratti, ma  gli attuali neo proprietari che non hanno usato certo i guanti di velluto nel disfarsi della vecchia guardia nerazzurra, la stessa che coincide con l'esperienza unica del ‘Triplete'. Così, Cambiasso, ancora alla ricerca di una sistemazione definitiva post Inter, ritorna a quegli strepitosi anni vissuti a Milano dove ha vinto tutto prima di un epilogo tutt'altro che da ricordare.

La fiducia di Moratti, l'abbandono con Thohir

Il cambio di proprietà è risultato fatale per gli ‘eroi' del 2010, quelli che in una manciata di giorni vinsero Coppa Italia, Scudetto e Champions League. L'era Thohir si è infatti aperta con l'epurazione degli ‘old boys', i vecchietti oramai spremuti e non più utili al nuovo progetto indonesiano tutto grinta e gioventù: "Probabilmente se fosse rimasta la famiglia Moratti in carica oggi sarei ancora all'Inter, ma mi rimane il fatto di aver contribuito a realizzare i sogni nerazzurri. Ed è stato molto importante aver sentito la fiducia della società: il mio ultimo contratto l'ho firmato poco dopo l'eliminazione in Champions contro il Manchester, nel 2009, prima di quella stagione storica. E sapere che tanti tifosi si sono visti rappresentati da me è un orgoglio enorme".

Un epilogo amaro dopo 10 anni di amore

La gestione delle ultime settimane di contratto da parte della società è ancora una ferita aperta per l'ex Real Madrid: "Avrei meritato di sapere che il contratto non sarebbe stato rinnovato non dico 3-4 mesi prima, e sarebbe stato bello perché mi avrebbe dato più tempo per pensare, ma non il giorno prima della partita col Chievo. Avrebbero potuto dirmelo magari una settimana prima visto quello che ho vissuto in questi dieci anni con l'Inter. Io mi sento ancora in mezzo ai tifosi, sento il loro calore per strada, ecco perché non ho scritto alcuna lettera di ringraziamento, perché mi sento ancora di stare con loro".

Il futuro è lontano dalla Serie A

Amarezza ma non tradimento: Cambiasso ha deciso di giocare ancora. Lontano dalla Serie A perché in Italia il calcio ha le tinte solamente nerazzurre dopo dieci anni di trionfi, gioie e sofferenze. Dove? Forse in patria, in Argentina dove il centrocampista ha ancora un buon mercato da valutare con calma: "Non credo che accetterei un'offerta in Serie A, non sono capace di dare a un'altra squadra italiana niente di quello che ho dato all'Inter. Questa settimana vedrò bene da dove ripartire, dove posso essere felice assieme alla mia famiglia. Ma dovunque andrò, penso che farò un anno di contratto, è una scelta mia"

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