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Inter, ecco perché un contratto da 3 milioni a stagione può non bastare più a Icardi

Il bomber argentino tentenna malgrado la società nerazzurra gli offra da giugno e fino al 2019 oltre il triplo di quanto guadagni oggi, più la totale autonomia dei diritti d’immagine. Un pazzo? No, perché i 3 milioni nerazzurri sono nulla in confronto agli ingaggi che circolano nei top club europei.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mauro Icardi e l'Inter hanno trovato l'accordo su tutto, dicono i giornali. Ma il rinnovo fino al 2019 alle cifre che circolano in queste ore non arriva. Ed è più che ovvio che ci si faccia delle domande sui reali motivi che attardano una firma che dovrebbe essere più che naturale e ben motivata economicamente parlando. Il club di Thohir ha in pratica proposto all'argentino di diventare il giocatore più pagato dell'intera rosa e l'unico vero top-player della squadra, conferendogli un'importanza (ed un potere) totale. Un contratto fino al 2019 infarcito di bonus a crescere e che parte dal prossimo giugno con uno stipendio da 2 milioni e 500 mila euro, tre volte tanto quanto guadagna oggi Icardi. E che con i vari incentivi (tra gol e obiettivi) arriverebbe facilmente vicino ai 3 milioni. Oltrettutto, il giocatore conserverebbe i diritti d'immagine al 100% anche se l società starebbe lavorando per un ‘bonus Pirelli' secondo il quale se Icardi non stringesse accordi commerciali con altri marchi al di là dello storico sponsor nerazzurro verrebbe lautamente ripagato. Ma non può essere questo l'inghippo che sta facendo scivolare a tempo indeterminato l'ufficialità del contratto. E nemmeno il fatto che il giocatore vorrebbe un immediato aumento di stipendio senza aspettare giugno.

Lo sanno tutti e anche Icardi che l'Inter non può sobbarcarsi da subito un esborso così alto anche solo per i prossimi tre mesi di campionato dopo gli investimenti e le spese effettuate con il mercato di gennaio. Quindi, appare un pretesto più che un requisito su cui poter trattare. E non regge nemmeno il discorso del possibile ‘bonus Pirelli' visto che l'ultima e l'unica decisione sui diritti d'immagine resterebbe comunque all'argentino che avrebbe la gestione dei propri introiti pubblicitari. Anzi, se l'Inter  – come sta lavorando da sempre Erick Thohir – riuscisse a concludere accordi collettivi sotto l'egida nerazzurra, proprio Icardi ne resterebbe fuori senza obblighi di alcun tipo nei confronti del club. Quindi, cosa cova sotto la cenere?

Escluse anche possibili incomprensioni con la tifoseria, non resta che puntare lo sguardo e l'attenzione sulle possibili pretendenti che ronzano attorno a Icardi da tempo. Tutte pronte a costruire una proposta tout court al giocatore e che non potrebbe essere eguagliata dalla società nerazzurra. Perché se è vero che Icardi con uno stipendio da 2,5 milioni di euro più bonus diverrebbe il top-player interista anche negli emolumenti, questa cifra è poca cosa in confronto a quanto vengono pagati i suoi colleghi al di là delle Alpi. Partiamo dal Chelsea di Mourinho che, in ordine di tempo, è l'ultimo ad aver corteggiato l'attaccante argentino. Tra i Blues circolano ben altre cifre che all'Inter. Diego Costa, ad esempio percepisce un emolumento attorno ai 9,5 milioni di euro, Fabregas si ‘accontenta' di 6 milioni, Hazard arriva ai 12 milioni di euro. Se poi passiamo ai Blancos di Spagna, altro club che ha gli occhi su Icardi, le cifre sono pazzesche. Sua Maestà Cr7 viaggia sui 17 milioni stagionali più bonus; un gradino sotto Gareth Bale sui 15 milioni, Kroos 12 milioni di euro.

Lo stesso vale per le big del campionato tedesco dove nel Bayern Monaco ci sono i vari Ribery, Lahm e Goetze che veleggino a quota 12 milioni, con Neuer, Muller e Schweinsteiger che seguono a 10 milioni. E nel top club francese? Cambia poco o nulla, perchè anche al PSG Ibrahimovic porta a casa circa 15 milioni, Cavani e Thiago Silva 12. Tutto ciò per dire che i 3 milioncini che l'Inter sarebbe pronta ad offrire a Icardi sono davvero ‘briciole' se paragonati al mercato estero. Ed è proprio questo cui sta puntando l'entourage del giocatore: alzare subito l'asticella con i nerazzurri da subito, ottenendo l'aumento di giugno già riconosciuto ora a marzo, in piena attività perché se così non fosse non ci sarebbero validi motivi per aspettare l'estate quando a mercato aperto non vi sarebbero paragoni credibili con la proposta di Thohir. Che, sì, potrebbe contare su un guadagno dal cartellino di circa 30 milioni di euro ma sia lui che il nostro calcio riperderebbero l'ennesimo talento di soli 22 anni che migrerebbe laddove i soldi non sono mai stati un problema.

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