Guardiola, Pelè, Maradona e Garrincha nella Top 11 di Cruijff
La morte di Johan Cruijff, il Pelè bianco del calcio ‘arancione' e mondiale, ha lasciato un vuoto nel cuore degli sportivi e dei tifosi: dalla Spagna, dove gettò le fondamenta del grande Barcellona, fino all'Olanda, la terra in cui è nata la stella dell'Ajax, cordoglio e memoria si stringono in un abbraccio ideale in onore del campione che fu icona di una concezione rivoluzionaria, una nuova visione d'interpretare il modo di stare in campo, affrontare l'avversario, gestire/dominare la partita, imporre il proprio gioco. "Senza possesso palla non si vince", è una delle sue frasi più note al pubblico di appassionati e che sintetizza la sua filosofia di gioco. "Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare".
Promessa, campione, allenatore: la carriera di Cruijff era già leggenda prima che il cancro al polmone – conseguenza di quel maledetto vizio del fumo che lo costrinse a operarsi al cuore – lo consumasse in pochi mesi. A ottobre scorso fu Radio Catalunya a dare la notizia della grave malattia, la news ferale, l'annuncio del suo decesso è arrivato attraverso i suoi profili ufficiali sui Sociale Network.
La Top 11 di Johan Cruijff schierata con il 3-4-3 Yashin; Carlos Alberto, Beckenbauer, Krol; Di Stefano, Guardiola, Charlton, Keizer; Garrincha, Pelè, Maradona.
Tra i vari aneddoti conservati nel baule dei ricordi ce n'è anche uno che fa riferimento al 2012 quando, in occasione della presentazione del suo secondo libro, Cruijff indicò la propria formazione ideale, una sorta di squadra da sogno di tutti i tempi, una Top 11 costituita dai più forti calciatori della storia. La curiosità è che nel cuore della mediana, accanto a mostri sacri come Di Stefano e Charlton, c'è Pep Guardiola che ha allenato ai tempi della panchina blaugrana. Tra i pali c'è Yashin, in difesa Beckenbauer e Krol mentre l'attacco è da paura… Garrincha, Pelè, Maradona.