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Gamberini: “Un amico mi ha truffato, ho perso 2 milioni di euro”

Il difensore alla vigilia di Juve-Chievo si racconta sulla scia di “True” l’autobiografia di Tyson. Tanti gli episodi curiosi: dalla correttezza inaspettata di Ibra, alla rissa mancata con un dirigente viola”.
A cura di Marco Beltrami
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La vita dei calciatori non è solo rose e fiori come sembra. E’ quanto traspare dalle parole di Alessandro Gasperini, l’esperto difensore classe 1981 attualmente in forza al Chievo Verona, prossimo avversario della Juventus. Una storia particolare quella del classe 1981, raccontata a “La Gazzetta dello Sport”, in un modo davvero curioso. Ovvero sulla scia di "True", l’autobiografia di Mike Tyson che racconta anche i lati oscuri del discusso pugile americano. Ed è stato lo stesso Gamberini a svelare i motivi di questa scelta: “Perché ho scelto il libro di Tyson? Perché tutti sono bravi a giudicare, a puntare il dito, a fare i professori. Invece voglio provare a capire anche le persone eticamente discutibili. Leggendo, mi è sembrato quasi di instaurare un rapporto diretto con lui. Mettendosi così a nudo e raccontando episodi che non avrei mai immaginato, mi è parso di conoscerlo, di stargli accanto".

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La passione per il calcio, non legata a soldi e celebrità

Ecco allora che il centrale ex di Bologna, Fiorentina e Napoli ha stabilito quasi un legame a distanza con Iron Mike. Affinità, ma anche differenze come quella relativa ai motivi che lo hanno portato a seguire la passione per lo sport, non legata a motivi economici o di celebrità: “Ho avuto la fortuna di avere una famiglia solida alle spalle e sapevo che se non avessi sfondato avrei fatto altro, come mio fratello Alberto, diventato ingegnere meccanico e ora al reparto corse della Ducati. Ho giocato solo per passione. Pensi che, da bambino, vedevo i due mesi estivi senza calcio come una sofferenza".

Poche storie di violenza nel calcio

La violenza ha spesso e volentieri contraddistinto la carriera ma anche la vita privata di Tyson. E Gamberini? Nella sua esperienza calcistica si è mai confrontato con giocatori violenti? Questa la risposta: “Sì, non faccio nomi ma ce ne sono. Quando li ho avuti come compagni ho provato a scavare per sapere con chi avevo a che fare e ho scoperto storie alla Tyson: nati poveri, abbandonati dai familiari, cresciuti in mezzo alla strada. Da avversari invece ho cercato di evitarli. Solo una volta, in campo, sono arrivato quasi allo scontro, ma poi ho fatto un passo indietro. E non per paura, solo perché basta perdere la testa un attimo per rovinarsi la vita. Nella vita privata? No, mai esistiti. Quello che racconta lui è sconvolgente".

Dallo sputo in campo, alla correttezza di Ibra

E Gamberini non può dimenticare un brutto gesto in particolare incassato in carriera: “Una volta uno mi ha sputato in faccia. Niente nomi, ma è anche un grandissimo calciatore, forse tra i più forti del campionato. Non me l’aspettavo. Ci sono rimasto così male che non ho detto niente, anche perché parlavamo lingue diverse. Comunque ancora oggi ci penso". Non solo brutte sorprese per il calciatore clivense stupito in maniera positiva da Zlatan Ibrahimovic: “Gli insulti in campo? Meno di quello che si pensi. Anzi, fra noi spesso c’è molta solidarietà. Le racconto questo. Ha presente Ibrahimovic, vero? Alto, forte, veloce: con lui scontrarsi è inevitabile. Ebbene, una volta giocavo con una fasciatura al ginocchio perché avevo una piccola lesione al collaterale e un suo compagno mi fece una brutta entrata. Ibra arrivò e lo rimproverò, dicendogli di chiedermi subito scusa, e poi venne da me per sapere come stessi. Un bel gesto, no?"

"Un amico mi ha fregato: ho perso 2 milioni di euro"

Nella sua carriera Tyson è stato vittima di una clamorosa truffa da parte di manager. Una situazione capitata anche a Gamberini che ha trovato la forza di raccontare il tutto: “Tra il 2010 e il 2011, mi hanno truffato due volte e ho perso quasi due milioni, riavendo indietro solo poca roba. All’inizio vorresti avere il pugno di Tyson, poi lentamente metabolizzi, ma perdi la fiducia in tutti. Non sapevo a chi rivolgermi per un aiuto. Si figuri che io mi vergognavo anche di dirlo ai miei genitori per non dare loro un dispiacere. Fu un periodo difficile; ovunque mi voltassi prendevo schiaffi. Quello che mi ha fregato tra l’altro era il mio migliore amico, andavamo in vacanza insieme, invece era un parassita, uno dei tanti che abbiamo intorno, e noi calciatori siamo i loro polli. Entriamo da ragazzi in una giostra e crediamo di capire tutto, mentre in realtà non sappiamo niente. Ad esempio, non siamo in grado di gestire i nostri investimenti. Se compriamo una casa la paghiamo un prezzo più alto; se l’affittiamo, scopriamo che un altro spende la metà. Comunque sa una cosa? Un giorno mi piacerebbe rivedere chi mi ha fregato. Non porto rancore, mi piacerebbe solo sentire quello che hanno da dire. So che vivono felici perché, pur se condannati, risultano nullatenenti. Io sono lo sconfitto; di sicuro avranno fatto sparire i soldi in qualche modo, però il vantaggio è che io la notte posso dormire sereno, mentre loro un giorno faranno fatica a farlo".

I soldi non sperperati e il rapporto con le donne

A differenza del celebre pugile però Gamberini non ha mai sperperato i soldi, anche con le donne: “Soldi sperperati? No, mai. Tra i calciatori invece c’è il gusto del lusso sfrenato. Capisco che ti piacciano orologi o gioielli, ma perché ostentare? Non lo sopporto, è una mancanza di rispetto. Come se non si rendessero conto del mondo in cui stiamo vivendo. Sentirmi “un coglione” come si autodefiniva Tyson pensando al rapporto con la sua prima moglie? "Sì, mi ci sono sentito. Siamo una categoria che piace e può togliersi tanti sfizi. È un argomento che affronto con fatica. Non mi sono mai sposato, ma ho avuto due figlie da due donne diverse e, se nel primo caso il tempo ha smussato gli angoli, nel secondo il rapporto è difficile. Per fortuna adesso ho una compagna straordinaria, Claudia, grazie a cui mi sono riavvicinato anche alla fede. E poi ho le mie due bambine, Matilde e Ginevra: non saprei come vivere senza di loro. Per questo tremavo quando nel libro Tyson raccontava della morte di sua figlia Exodus. Se succedesse a me, impazzirei".

Gamberini e il dirigente che gli "tolsero dalle mani"

Una volta il giocatore del Chievo, ai tempi della sua militanza alla Fiorentina perse letteralmente la testa: “Sì, me lo tolsero dalle mani. Quell’anno avevamo conquistato la Champions e la prima sentenza ci aveva condannato alla Serie B per colpe che noi calciatori non avevamo. A quel punto tanti volevano andare via e quella manifestazione molti di noi non avrebbero avuto mai più modo di giocarla".  E a proposito di Calciopoli, per il difensore c’è più marcio intorno al mondo della boxe che del calcio. A tal proposito ecco una considerazioni sulle ultime vicende relative ai rapporti tra società e tifosi: “Io non ho mai avuto un rapporto diretto con le tifoserie ed è un pregio. Ricordo che quando arrivai a Napoli, alla presentazione fecero parlare a me e Behrami con dei rappresentanti della tifoseria che ci dissero: ‘Non ci interessa che facciate i tunnel o segnate in ogni partita tre gol, l’importante è che sappiate che rappresentate una grande città. Perciò rispettate la maglia e fate i professionisti'. Lo abbiamo fatto e ci hanno voluto bene anche per questo". 

Il rapporto con Mazzone

In conclusione una battuta sul calcio giocato, sul suo rapporto con Carlo Mazzone, allenatore che ha rivestito un ruolo fondamentale nella sua formazione, e sul finale della Serie A: “Un allenatore che mi ha fatto crescere? Dico Carlo Mazzone, a cui ho dedicato un pensiero per i suoi 80 anni. Quando ero più giovane apparivo timido, introverso e la gente mi scambiava per cupo, solitario, distaccato. Per me era un problema, sembravo caratterialmente debole. Nello spogliatoio si scherza, si fa branco e se sei diverso puoi essere giudicato male. Io credo di essere rimasto vittima di qualche pregiudizio in questo senso, però Mazzone mi ha dato fiducia in campo e mi ha capito. Lo ringrazierò sempre. Come finirà la Serie A? Al 1° posto, ovvio, davanti a Napoli e Roma. Giocando contro queste tre, se potessi, toglierei a ciascuna Higuain, Hamsik e Salah".

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