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Manchester, Ibra prove di addio: “Mi sento come un leone in mezzo ai micetti”

Il campione svedese ammette il difficilissimo momento suo e della squadra: “La classifica non mente, ci meritiamo quello che abbiamo. Andarmene via? Io sono venuto qui per vincere non per perdere tempo. Ho 35 anni, mi guardo intorno, poi dipende anche dalle aspettative che il club vuole costruire”
A cura di Alessio Pediglieri
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Zlatan Ibrahimovic, un leone in mezzo agli agnelli, anzi tra dei micetti. Ovvero i suoi compagni al Manchester United. E' l'ultima provocazione lanciata dalla stella svedese che appare assai scontenta dell'attuale andamento del campionato dei Diavoli Rossi di Mourinho. Arrivato in estate quale leader indiscusso di una squadra che avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme sia in patria che in Europa, il Manchester veleggia da inizio anno lontanissimo dalla capolista Chelsea in Premier League e in Europa si sta affannando nel continuare il cammino in Europa League. Troppo poco per chi, come Ibra, aveva promesso di diventare il Re assoluto di Manchester a suon di titoli.

Fallimento Manchester – E' decisamente un momento negativo per il Manchester United. Tutto è iniziato con l'attacco di Mourinho nei confronti dei suoi giocatori: tre pareggi nelle ultime quattro partite e tutti in casa non son o accettabili da una società che vuole riscrivere la storia in Premier. La classifica piange, ora i Red Devils si trovano in quinta posizione a quattro punti dai cugini del City e la qualificazione per la Champions League inizia a farsi difficile. L'obiettivo minimo dichiarato era proprio rientrare nel massimo torneo continentale, così non fosse sarebbe un fallimento totale.

Il Leone e i gattini – Ibrahimovic è parte di questa sconfitta tecnica, lo svedese non se ne tira fuori ma sa perfettamente che da solo non può fare miracoli e sulla carta ha una squadra che potrebbe compiere imprese. Tutti colpevoli, nessuno escluso, lo svedese per primo: "Evidentemente non sono riuscito a far vincere la mia squadra e per questo ho fallito anch'io. Come tutti sento la pressione di una situazione negativa. Ma mi sento come un leone accanto ad un gruppo di micetti. La classifica non mente: siamo dove questa squadra oggi si merita di essere".

Mercato e vittorie – Parole pesanti che potrebbero precludere anche ad un addio a fine stagione visto che Ibra ha firmato per un solo anno. L'idea era quella di rinnovare di volta in volta, di trofeo in trofeo ma i presupposti mancano e il mercato attorno allo svedese resta florido e interessante tanto da non poter venire scartato a priori: "Ho 35  anni, devo anche capire cosa ho voglia di fare. Tutto dipende da quello che si vuole e da quello che il club vuole, dalla visione del club da qui in avanti. Ho detto fin dal primo giorno che non sono venuto qui per perdere tempo, sono venuto qui per vincere ed è quello che vorrei fare".

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