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Ecco Berbatov, fece litigare Fiorentina e Juve poi beffò entrambe

L’attaccante bulgaro a Torino per davvero… Col Monaco è avversario della Juventus nei quarti di finale di Champions. Tre anni fu protagonista dell’intrigo di mercato che portò Fiorentina e Juventus ai ferri corti.
A cura di Maurizio De Santis
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Questa volta a Torino Berbatov è arrivato per davvero. Non c'è pericolo che cambi idea, volo e destinazione. Il Monaco sarà di scena allo Stadium per l'andata dei quarti di finale di Champions e il bulgaro che qualche anno fa fece litigare Fiorentina e Juventus – salvo lasciare entrambe con un palmo di naso – per un pasticcio di mercato grottesco. Alla fine di quell'incredibile giornata vissuta a bordo di un aereo, tra uno scalo (quello di Monaco di Baviera) e l'altro, scelse la Premier League e il Fulham. A viola e bianconeri il cerino (e le polemiche) in mano, al calciatore un contratto che lo riporterà in Inghilterra dopo aver calcato i campi della Premier League con la maglia del Manchester United (nel 2008/2009 era compagno di squadra di Carlitos Tevez).

Cosa accadde nel 2012? L'esperienza del bulgaro a Old Trafford è conclusa (4 stagioni, 104 presenze e 48 gol): la Fiorentina trova l'accordo con gli inglesi (circa 5 milioni per la cessione dell'attaccante) e con l'entourage del giocatore (biennale, ingaggio da 1.8 milioni). Sembra tutto fatto, Berbatov è atteso in Toscana ma non vi arriverà mai. La Juventus si mette di traverso e fa sapere ai suoi agenti che Dimităr è il campione in cima alla lista dei desideri: il bulgaro si ferma in Germania, ci pensa un po' e fa dietrofront. Varca la Manica per tornare a Londra: c'era stato ai tempi del Tottenahm, fa di nuovo capolino questa volta al Craven Cottage (2 stagioni, 47 presenze e 14 gol).

Dall'estate scorsa, a 34 anni, decide che la Costa Azzurra, il Principato e il Monaco siano l'ambiente ideale per ripartire: 33 match giocati, 9 centri (di cui ben 7 in Champions), prendere per mano i francesi – facendo da chioccia in particolare al talento Martial -, schianta l'Arsenal e trascina i monegaschi fino ai quarti di finale. Nel Principato ha portato il suo bagaglio tecnico e una buona dose d'esperienza affinati giocando in tre Paesi diversi (Bulgaria, Germania, Inghilterra); ha giocato tre finali di Champions (nel 2002 col Bayer Leverkusen, nel 2009 e nel 2011 con lo United 2009-2011).

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