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Dieci talenti classe ’97 del calcio europeo

Il neo-acquisto del Liverpool è Tagseth, 14 anni, ma sono tanti i giovanissimi che sognano di sfondare in tenera età.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Giovani e forti: sono i talenti classe 1997 che si preparano a conquistare l'Europa, sulle quali diverse squadre proveranno a costruire il loro futuro. Sono anni ormai che le big d'Europa puntano su calciatori dalle indubbie qualità ancora giovanissimi, per poi farli crescere e lanciare in prima squadra. Un esempio su tutti è quello di Leo Messi, scovato dal Barcellona in tenera età e portato nella Masia blaugrana ad appena tredici anni: la fiducia è stata ampiamente ripagata, visto che l'argentino ha portato in Catalogna qualcosa come 24 trofei nazionali ed internazionali.

Il Real Madrid ha provato ad emularlo lo scorso anno, prendendo il norvegese Martin Ødegaard (classe 1998) ed inserendolo nella propria formazione giovanili. Per ora i risultati non sono stati entusiasmanti: l'arrivo in squadra del piccolo fenomeno scandinavo ha segnato in negativo il campionato del Castilla, causando malumori nello spogliatoio e portando la squadra dal primo posto a centro classifica nel giro di pochi mesi. Anche Ancelotti ha avuto il suo bel da fare, con la società che spingeva per il suo esordio in Liga e Champions ed il tecnico reggiano che invece predicava calma. Sempre dalla Norvegia è arrivato Edvard Sandvik Tagseth, 14 anni ed un futuro che pare già scritto: lo ha preso il Liverpool sbaragliando la concorrenza di altri club inglesi ed europei. Per ora il calciatore resterà al Neset, club della città di Frosta, nel cuore della Norvegia, fino al compimento dei sedici anni, poi passerà ai Reds. Ma anche in Italia non si scherza.

La Roma ad esempio si sta scatenando, ed ha messo le mani su tre gioiellini: l'argentino Ezequiel Ponce, il brasiliano Gérson Santos da Silva e l'australiano Daniel De Silva, tutti classe 1997. Il primo è considerato con un potenziale simile a quello di Batistuta e Tevez: la Roma lo ha prelevato dal Newell's Old Boys dove lo ha anche lasciato in prestito fino al 31 dicembre 2015. Il brasiliano era invece seguito anche da Barcellona e Juventus, ma alla fine il Fluminense ha accettato i 17 milioni offerti dai giallorossi. L'ultimo, l'australiano, era stato acquistato già lo scorso anno ma lasciato a farsi le ossa nel Perth Glory. La Juventus non è rimasta a guardare: e così nella cessione di Tevez al Boca Juniors è riuscita a mettere le mani su Rodrigo Betancur e Guido Vadalà, due classe 1997 delle giovanili del Boca su cui c'era l'interesse di diversi club europei.

La Lazio ha invece "alzato" l'asticella, puntando su Ricardo Kishna e Sergej Milinković-Savić, due classe 1995 sui quali ha investito molto (dieci milioni) e dai quali si aspetta un alto rendimento. Anche il Genoa ha "scommesso" su Olivier Ntcham, classe 1996, arrivato dalle giovanili del Manchester City: il club inglese ha però inserito una clausola di riacquisto del giocatore, in modo da tutelarsi in caso di "esplosione" del francese. Il Palermo ha puntato invece su Matheus Cassini, brasiliano classe 1996, attaccante che vuol seguire le orme di Pastore, Cavani e Dybala, arrivati dal Sud America per pochi spiccioli e poi rivenduti a peso d'oro. E chissà quanti altri, magari dalle giovanili di Barcellona, Porto e Paris Saint-Germain (da sempre "fucine" di talenti) verranno ancora fuori nei mesi a seguire. Il futuro del calcio europeo, insomma, appare in buone mani.

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