De Rossi non ce la fa, in Germania-Italia parte dalla panchina
Lui avrebbe voluto essere del match ma Daniele De Rossi dovrà accontentarsi di partire dalla panchina. Germania-Italia sarà una sfida intensa, sia dal punto di vista agonistico sia tattico. "Un errore e vai a casa", ha sentenziato il ct dei tedeschi, Loew. E lo sa bene, certe sensazioni le ha provate sulla sua pelle nel 2006 e nel 2012, in entrambi i casi contro gli Azzurri. "Un errore e vai casa", ne è perfettamente cosciente Conte che, nonostante abbia atteso fino all'ultimo il responso medico sulle condizioni del ‘gladiatore' capitolino, ha dovuto arrendersi all'evidenza dei fatti. "E' in discrete condizioni", appunto… non ottime. E allora è meglio non rischiare a costo di rivedere l'assetto in mediana e rimodulare i compiti delle pedine per snaturare l'identità di gioco: Sturaro lanciato nella mischia, Parolo alla Pirlo, Giaccherini chiamato a ‘cantare e a portare la croce'.
Le assenze di Candreva (infortunio) e più ancora di Thiago Motta (squalificato) hanno forzato le scelte di Conte. L'ultimo allenamento svolto a Montpellier ha dato esito negativo: la botta rimediata alla coscia sinistra contro la Spagna s'è riassorbita ma non del tutto. A meno che non si tratti di un incredibile giochetto fatto per pretattica, il mediano della Roma non figurerà nell'undici iniziale e – complice la penuria di centrocampisti centrali – toccherà allo juventino indossare l'elmetto e andare in trincea. Finora l'ha fatto una sola volta – contro l'Irlanda – e i risultati non sono stati proficui… allora, però, fu tutta la squadra rivisitata e corretta dal turnover a non girare alla perfezione.
Le soluzioni provate per l'assenza di De Rossi
Parolo regista arretrato e lo juventino interno è una delle ipotesi sperimentate da Conte. Poi c'è l'opzione che annovera i due mediani (Parolo e Sturaro) affiancati da Giaccherini a operare tra le linee. Nel primo caso l'Italia andrà in campo con il modulo tanto caro al tecnico, quel 3-5-2 sul quale ha disegnato la Nazionale a immagine e somiglianza della sua prima Juventus. Nel secondo caso, invece, l'Italia cambierà pelle passando al 3-4-3 oppure al 3-4-2-1 con ‘Giaccherinho' che ha licenza di offendere e sostenere le punte Eder e Pellè.