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Coppa Italia: stessa formula fino al 2018, diritti tv all’asta per 28 mln

Confermato il regolamento dell’ultimo triennio, ma netto aumento della base d’asta per i diritti televisivi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Biglietti Juventus-Napoli finale Coppa Italia 2012

La Lega Serie A ha varato il regolamento della Coppa Italia per il prossimo trienno: nessuna novità di rilievo, la formula resta invariata. Parteciperanno alla coppa nazionale tutte le squadre di Serie A e di Serie B, più 27 dalla Lega Pro ed altre 9 dalla Serie D. Nei primi turni, saranno proprio le squadre di D e Lega Pro a sfidarsi, mentre le squadre di B e quelle di A entreranno come di consueto nei turni successivi. Già qualificate agli ottavi di finale le squadre che partecipano alle coppe europee e quelle nei primi otto posti della massima serie. Si era parlato nei giorni scorsi della possibilità di far giocare i turni casalinghi alle squadre sulla carta più deboli, ma alla fine si è preferito "tutelare" le squadre più appetibili dal punto di vista televisivo.

Pronto anche il bando d'asta per la cessione dei diritti di trasmissione delle partite di Coppa Italia e Supercoppa per il triennio 2015-2018 si partirà da 28 milioni di euro (di media) a stagione, in netto aumento rispetto all'ultimo triennio, quando i diritti erano stati ceduti ad una media di 20,5 milioni annui. Oltre alla ritrasmissione televisiva, il bando prevede anche l'assegnazione dei diritti per internet e telefonia mobile (si parte dai 520 mila euro annui), nonché quelli radio (base di partenza, 300mila). Per l'estero se ne parlerà più avanti. Invariate anche le sedi delle finali di Coppa Italia e Supercoppa: ufficialmente, si disputeranno sempre a Roma, salvo decisione diverse prese dalla Lega Serie A.

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