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Zico fa 60 anni. Il Flamengo gli dedica una statua (VIDEO/FOTO)

Il ‘galinho’ è un’icona, il simbolo del calcio brasiliano e per questo il giorno del suo compleanno è stato ribattezzato il Natale ‘rubro-negro’
A cura di Maurizio De Santis
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zico con la maglia dell'udinese

Quando spegnerà le candeline e gli chiederanno d'esprimere un desiderio, non avrà dubbi. Zico fa 60 anni – evento capace perfino di stemperare la rivalità tra le tifoserie di Botafogo e Flamengo, di fronte nel derby – ma in testa gli ronzano ancora i brutti ricordi del Mundial '82 e le sberle sul muso rifilate al Brasile da Pablito. La tripletta al Sarrià trasformò in incubo i sogni di gloria di una delle più forti Seleçao di tutti i tempi: magari potesse rigiocarla quella partita… Quando ci pensa, gli viene ancora la pelle d'oca. E un groppo in gola gli strozza il respiro. "La sconfitta con l'Italia ha avuto un impatto negativo sul mondo del calcio – ha dichiarato di recente -. Se avessimo vinto quella partita il calcio probabilmente sarebbe stato differente. Invece, dopo di allora cominciammo a mettere le basi per un calcio nel quale bisogna conseguire il risultato a qualsiasi costo. Un calcio fondato sulla distruzione del gioco avversario e sul fallo sistematico". Lui, però, a Udine ci ha giocato e su quei campi italiani, dove il pragmatismo del risultato prende il sopravvento sugli esteti della pedata, è sembrato a suo agio. E con una palombella su punizione scaraventava la saudade in fondo alla rete.

Più di un campione. Per quelli del Flamengo è impossibile discutere del club senza menzionarlo. Il ‘galinho' è un'icona, il simbolo del calcio brasiliano, un campione apprezzato in tutta la nazione, una sorta di profeta. E per questo il giorno del suo compleanno è stato ribattezzato il Natale ‘rubronegro'. In suo onore, alla Gavea, nella sede della Società sarà inaugurata una statua in bronzo forgiata dallo scultore Edu Santos: l'ex fuoriclasse esulta dopo un gol segnato nel pareggio con il Botafogo.

Gol Levante. E' la seconda della sua carriera, dopo la prima che gli dedicarono in Giappone, posizionata all'ingresso dello stadio del Kashima Antlers, la squadra di cui è stato prima calciatore e poi tecnico. Anche per loro è difficile dimenticare l'ex stella carioca. Lui ringrazia, commosso. E quando avvolge il nastro, ripensando alla sua carriera, la sequenza videoclip s'inceppa sempre allo stesso punto: al ricordo di quel ‘maledetto' pomeriggio spagnolo. Lui, il signore del Maracanà, costretto a chinare il capo. Soffiaci sopra, Zico. E' passata. E il tuo nome è leggenda per il calcio mondiale.

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