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Zero tiri, zero gol, zero idee: altro che Mondiale, è un’Italia da rottamare

La sconfitta con la Svezia ha confermato la definitiva involuzione delle idee azzurre e delle scelte tattiche di Ventura. Un’Italia che non gioca più, tira poco e segna ancor meno, senza essere più in grado di gestire le partite. Da settembre solo 3 gol in 5 gare e ora ci si aggrappa al miracolo di San Siro.
A cura di Alessio Pediglieri
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E adesso luci a San Siro. Ma di quelle forti che devono illuminare la strada verso la Russia ad una Italia che sta viaggiando a fari spenti dallo scorso agosto. Sbagliando ripetutamente strada sul cammino mondiale rischiando più di una volta il definitivo incidente frontale. Dalla notte di Madrid a quella di Solna è stato un lungo tunnel per Ventura e i suoi ragazzi mai più riusciti ad essere determinanti nei momenti che contavano. Sconfitti senza scuse dalla Spagna, ridimensionati nei match successivi con Israele, Macedonia e Albania, ci si è dovuti fermare alla stazione di servizio in uscita Play off. Dove invece di fare il pieno e ripartire a tutto regime, ci si è trovati col motore ingolfato da una Svezia che ha messo in campo maggior voglia di andare in Russia.

E' un'Italia da rottamare

Ventura s'adatta ma tatticamente si perde

Oggi l'Italia sembra pronta solo per il carroattrezzi: inadatta, lenta, sgonfia. Dalla bella berlina intravista nella prima fase del girone di Qualificazione, ad una utilitaria da rottamare. E' questa le verità al di là della verniciatura nuova per ridare un po' di smalto al mezzo. Perché la rivisitazione tattica di Ventura contro la Svezia si è trasformata solo in questo: un semplice lavoro di facciata. L'Italia che ha presentato la difesa a 4, un centrocampo con Verratti e De Rossi mezzi interni e due punte di ruolo in avanti si è subito ingolfata, con il motore delle idee singhiozzante dal primo al 90′ minuto.

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Solo la Svezia in campo: l'Italia è una comparsa

I dati parlano chiaro: nella sfida che si doveva fare la differenza, l'Italia di Ventura non è riuscita quasi mai a fare ciò che doveva. La partita l'hanno fatta gli avversari, prima di andare in gol e dopo aver segnato. Nel mezzo, una Nazionale azzurra in perenne salita e con la marcia sbagliata con l'unica recriminazione nel palo di Darmian a botta sicura che poteva valere un clamoroso pareggio esterno. Nel primo tempo, c'è stata solo una squadra in campo, quella svedese e le statistiche parlano chiaro: 6 tiri a 1, 12 punizioni contro 4, 211 passaggi completati (su 248 totali) rispetto ai 193 azzurri (su 238).

Il 4-2-4 della disperazione

Solo nella ripresa, soprattutto dopo aver subito il gol, l'Italia si è svegliata ma con poca benzina da poter gestire, tanto che l'entrata prima di Eder e poi quella attesissima di Insigne non ha portato beneficio alcuno in termini di risultato. Il 4-2-4 della disperazione è apparso più un tentativo di truccare il motore all'ultimo giro, grippando desolatamente all'ultima curva. Un po' lo specchio di quanto fin qui, da settembre ad oggi, si è visto ogni volta che scende in campo la Nazionale di Ventura.

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Tre reti in 5 gare

L'Italia non è mai riuscita a segnare più di 1 solo gol nelle 5 partite giocate dopo la pausa estiva: tre reti in cinque gare. Che hanno fruttato 5 punti, una miseria se si pensa che al di là della Spagna gli avversari di fronte si chiamavano Israele, Macedonia e Albania. Non certo delle selezioni che valgono un Mondiale ma che hanno involuto la crescita azzurra fino a fermarla del tutto e portando alla regressione di gioco e idee.

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Zero idee, zero tiri

Ma c'è di più. Se i gol latitano (con la sfortuna di avere Belotti a mezzo servizio, Zaza out all'ultimo istante e un Immobile affaticato dai tanti minuti giocati anche nella Lazio), mancano anche le capacità per poter arrivare a segnare. L'Italia ha effettuato 1 solo tiro nei primi 45 minuti contro la Svezia: un minimo storico. Nei primi tempi di queste qualificazioni ai Mondiali aveva fatto peggio solo in una occasione: contro la Spagna in casa (0 tiri verso la Roja), ma l'avversario era di tutt'altra caratura.

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