Zenga getta la spugna: “Non allenerò mai l’Inter”

L'Uomo Ragno tesserà la sua tela lontano dall'Inter, il club in cui ha giocato per tutta la sua lunga e prestigiosa carriera ma che dove mai arriverà ad allenare. A confermarlo, con un pizzico di amarezza e sconfitta è lo stesso Walter Zenga da Dubai, dove oramai vive da anni. In occasione del Globe Soccer Awards che ha visto tra i premiati anche Fernando Santos, allenatore del Portogallo trionfatore agli ultimi europei in Francia, l'ex numero uno nerazzurro e della nazionale a cavallo degli anni 80 e 90 ha gettato la spugna.
Un sogno ad occhi aperti – Una confessione che è più una presa di coscienza: Zenga, il ragazzo della Nord arrivato a giocare titolare in nerazzurro, vincendo in Italia e in Europa con la maglia della sua squadra del cuore non potrà allenarla. Fino ad oggi nessuno lo ha mai cercato realmente, anche se il suo nome – ogni volta che c'era la girandola di cambiamenti in panchina – veniva puntualmente fatto. E anche in futuro la strada è impervia e in salita.
Amore infranto – Con il club non ci sono più fili conduttori, l'amore e il rispetto restano intatti ma da lì a pensare che vi siano dei canali preferenziali c'è un abisso. E' sempre nel cuore dei tifosi che lo vorrebbero vedere alla guida della squadra, ma la realtà è un'altra: "Non sono mai diventato allenatore dell'Inter perchè non c'è mai stata la possibilità di concretizzare questa cosa. Ed io, arrivato alla Sampdoria, avevo detto che per me rappresentava il mio punto d'arrivo. Lo sapevo che l'Inter non avrebbe mai più fatto parte della mia vita"
Amara realtà – I risultati gli hanno dato contro. Non c'è mai stata una stagione in Serie A finita col sorriso, né a Catania né a Palermo, nemmeno a Genova sponda Sampdoria. Tutte piazze dove avrebbe potuto dimostrare di valere almeno una chiamata. Zenga, dunque, getta la classica spugna: "Sicuro anche per il futuro? Direi al 100%. L'ultima occasione l'ho avuta con la Sampdoria, ma c'era un clima particolare in cui certe situazioni non potevano più essere gestite. Soprattutto c'era un Presidente che era Presidente da poco. Tanto è vero che adesso, e sottolineo giustamente, ha difeso e portato avanti il progetto di Giampaolo ed i risultati gli stanno dando ragione".