Zanetti: “Spalletti come Mou, sa parlare ai giocatori. Il Milan? Un flop inaspettato”
Primo giro di boa. A Natale di solito si fanno i primi conti con ciò che si è riusciti a raccogliere nella prima parte di stagione. Così, anche in casa Inter è tempo di guardarsi alle spalle e capire come sia andata fino a questo momento. Bene, molto bene guardando i risultati, un po' meno se si osserva il gioco espresso. Tuttavia, arrivare a ridosso dell'anno nuovo con il primato in tasca, malgrado un vantaggio ridotto al limite è tanta roba. Soprattutto se si allunga l'occhio al di là del Naviglio dove i cugini rossoneri sono lontani mille miglia, con un cambio in panchina, problemi di natura finanziaria alle porte e una classifica che li tiene fuori dalla Zona Europa. A sottolineare pregi e difetti di questa prima parte di campionato, ci ha pensato il vicepresidente nerazzurro e icona interista, Javier Zanetti.
Juve, poi Roma e Napoli
Con lo scudetto nella mente. Anche se non se ne vuole parlare, anche se si pensa gara dopo gara. Eppure alcuni ostacoli sono stati superati anche brillantemente: vittorie con Roma e Milan, pareggi pesanti con Napoli e Juventus. Insomma, l'Inter c'è è inutile nascondersi, anche se Zanetti continua a professare assoluta calma.
Quella che ci ha fatto soffrire di più è stata la Roma, però era alla seconda giornata e noi siamo cresciuti tantissimo: la Roma comunque lotterà fino alla fine per il titolo. Poi c'è il Napoli e la Juve è sempre difficile da affrontare, basta vedere cosa ha fatto negli ultimi 6 anni. Ma è difficile parlare di Scudetto quando ci sono 4 squadre che sono a 4 punti di distanza

Spalletti, il valore aggiunto
L'Inter c'è, anche e soprattutto grazie a Luciano Spalletti il vero acquisto top dell'estate 2017. Molti hanno sottovalutato la scelta tecnica cercata e ottenuta da Ausilio e Sabatini ma a conti in mano si è rivelata la migliore. Nessun top player, nessuna rivoluzione, solamente la decisione di affidarsi ad un allenatore dalle idee chiare che è riuscito a conquistare tutti con lavoro, professionalità e fatica. Tanto da essere già inserito tra i migliori, insieme a Mancini e Mourinho.
Spalletti come Mou? Le cose che hanno in comune è che sono due grandi allenatori e due grandi lavoratori. Lavorano sui dettagli e trasmettono alla squadra grande fiducia che poi si riversa sui risultati. Però fare i paragoni è difficile, ognuno vede il calcio in maniera diversa e vanno rispettate tutte
La crisi del Milan
Infine, un occhio al Milan l'altra sponda di Milano che sta vivendo un momento di difficoltà. Dopo un mercato sontuoso, progetti di rinascita, obiettivi principeschi, la realtà è un'altra: settimo posto, cambio di allenatore, approdo Champions che sta diventando una utopia già prima di Natale.
Non mi aspettavo a questo punto di avere così tanti punti di vantaggio rispetto al Milan però mi aspettavo un grandissimo lavoro del mister. In estate vedendo la campagna acquisti del Milan non me l’aspettavo però Spalletti ha dimostrato di saper valorizzare i ragazzi, la squadra ha una grande convinzione e il gruppo crede di poter tornare in Champions.