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Zanetti: “Penso solo a tornare in campo”

Il capitano nerazzurro, operato al tendine d’Achille sinistro, lascia alle spalle i momenti brutti: “E’ il primo infortunio grave della mia carriera, ma ho la forza per guardare avanti e tornare”.
A cura di Maurizio De Santis
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javier zanetti esulta

Il peggio è passato. Zanetti, capitano di mille battaglie, s'è già lasciato alle spalle ogni cosa: il dolore, la paura, il ricovero in ospedale e l'intervento. Il decorso post operatorio è solo una parentesi.  "Sto bene, l'intervento è passato e manca meno di prima al ritorno – afferma il campione argentino nella conferenza stampa all'Ospedale San Matteo di Pavia -. Il mio solo pensiero è tornare in campo, ora sarò un tifoso in più e farò di tutto per tornare. E' il primo infortunio grave della mia carriera, ma ho la forza per guardare avanti e tornare". Tre giorni fa è finito sotto i ferri per riparare il tendine d'Achille sinistro logorato dall'usura del tempo e dello sforzo. "Adesso dovrà stare tre settimane con il piede immobilizzato, poi comincerà a camminare, si prevede un periodo per il ritorno all'attività sportiva di circa sei mesi", le parole del professore Benazzo che l'ha operato hanno avviato il conto alla rovescia.

Vecchi amici. Gli attestati di stima e di solidarietà lo hanno sommerso d'affetto, assieme a un incontro particolare… ""Mi ha fatto un enorme piacere rivedere Leonardo dopo tanto tempo. Stiamo parlando di un grandissimo uomo, di una grande persona, molto intelligente, che credo che farebbe bene in qualunque squadra. Con Leo c'è soprattutto una grande amicizia, lui è stato il mio allenatore e l'amicizia è rimasta. Abbiamo parlato tanto e come ho detto prima stiamo parlando di un uomo molto intelligente, con un cuore enorme e mi ha fatto piacere rivederlo. Se lo rivedrò presto? Mi auguro di sì". Già, perché c'è chi pensa che l'attuale ds del Paris Saint Germain possa tornare a Milano nelle vesti di uomo mercato dell'Inter. Al Policlinico è arrivato anche Antonio Cassano: "Già dal corridoio ho capito che era arrivato, ha iniziato a urlare ma mi ha fatto molto piacere vederlo".

Crisi nerazzurra. "L'Inter deve ripartire per tornare protagonista, per tornare in alto e per quanto lo conosco, il presidente Moratti farà di tutto perché sia così. Ci sono tanti giovani, tanti giocatori che hanno dimostrato che possono dare una mano e bisogna ripartire da loro. Speriamo di andare in Europa League. Se non fosse così, mi auguro di fare parte di una squadra altamente competitiva per tornare a lottare perché vincere non è mai facile". Parola di capitano, quasi un mantra. Circa la possibilità di affiancare Stramaccioni in panchina durante il periodo nel quale non potrà essere in campo, risponde: "No, non abbiamo parlato di quello, ma del mio recupero. Se continueremo con Stramaccioni? Non sono io a decidere".

Il futuro di Strama.  "Il mister affronterà questo finale di campionato nel migliore dei modi con i giocatori che ha a disposizione, che purtroppo sono pochi. Credo che il presidente Moratti, se ha parlato con lui, ha parlato tante volte di quello che sarà il futuro. Una presa di distanza nei confronti di Stramaccioni quando ho detto che la decisione spetta al presidente? Io ho molto rispetto per il mister, soprattutto ho molto rispetto per la mia società, questi sono argomenti che in questo momento non riguardano me. Io posso dire che al mister siamo stati vicini dal primo giorno in cui è arrivato in prima squadra e gli saremo vicini sempre".

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