3 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Zanetti: “Il mio erede? Dico Florenzi”

Il vice presidente dell’Inter ha cercato di individuare un giocatore che lo ricordi e il nome non appartiene al club nerazzurro. Sulla stagione della squadra di Spalletti: “L’obiettivo primario è tornare in Champions League”
A cura di Vito Lamorte
3 CONDIVISIONI

Javier Zanetti è stato un simbolo dell'Inter, del calcio argentino e della Serie A per molti anni e dallo scorso anno è diventato vice presidente del club milanese, ricoprendo una carica istituzionale e di rappresentanza.

L'ex capitano dell'Inter in una lunga intervista al Corriere dello Sport ha parlato della stagione in corso della squadra nerazzurra, degli allenatori che più l'anno influenzato e parlando del calciatore che più gli somiglia al momento ha incoronato Alessandro Florenzi della Roma : "Ognuno ha le sue caratteristiche. Ma se devo dire un nome, faccio quello di Florenzi. Mi piace la sua professionalità, come interpreta il calcio e la passione che mette in tutto quello che fa".

Immagine

Zanetti: Bielsa e Simoni gli allenatori che mi hanno formato

Il vice presiedete della Beneamata ha parlato degli allenatori che lo hanno formato e di quelli hanno contribuito a dargli qualcosa in più sia a livello professionale che umano:

Bielsa in Nazionale e Simoni in Italia. Mi sono trovato bene anche con Cuper. Mourinho è stato importante, al di là di quello che abbiamo vinto, perché ho trovato una persona diversa da quella che si vede in tv. Oltre alla preparazione, l'intelligenza che ha professionalmente, seppe creare un gruppo di grandi uomini. La parte umana è fondamentale nel calcio. L'Inter per me è una grande famiglia. Massimo Moratti è stato come un padre in Italia. Lo ringrazierò per tutta la vita perché mi ha aperto le porte in un Paese sconosciuto per me. Loro si sono fidati di me e ho percepito che i miei valori andavano d'accordo con i valori di questa società.

Zanetti: Sono uno da dietro le quinte, non farei l'allenatore

L'ex capitano dell'Inter ha parlato dei compagni con cui ha avuto sempre un legame oltre al campo e spiega la sua scelta dirigenziale:

Ho una grande amicizia con Cordoba e Zamorano. Roberto Baggio e Cambiasso, poi, sono tra quelli più intelligenti calcisticamente che ho avuto al mio fianco. Il Cuchu in futuro sarà un grande allenatore, lo era già in campo. Per fare l'allenatore uno se lo deve sentire, a me invece piace lavorare dietro le quinte. Ho un ruolo importante in una società all'avanguardia come l'Inter anche nel sociale, dove a me piace operare.

Zanetti: Obiettivo primario è tornare in Champions

Infine Javier Zanetti, uno degli uomini simbolo di questo nuovo corso dell'Inter, ha parlato dell'inizio di stagione della squadra nerazzurra e gli obiettivi da centrare a fine anno:

Stiamo dimostrando una grandissima continuità. In ottica scudetto ci sono squadre più attrezzate, ma per merito di Spalletti e di tutti gli altri ragazzi, oggi c'è un grandissimo entusiasmo. Vincere è sempre molto difficile, ma io credo che la cosa più importante per noi è che stiamo dimostrando di poter essere protagonisti. Oggi l'obiettivo primario è tornare in Champions League, perché la Champions è una vetrina importante e ti fa crescere come club. Si doveva ricominciare a costruire dopo un calo fisiologico al termine di un ciclo vincente e non è mai facile. Inoltre, abbiamo cambiato anche proprietà. Penso che quest'anno abbiamo iniziato a mettere le basi per poter programmare un futuro che ci permetterà di tornare a essere competitivi, il ruolo nel quale quest'Inter sempre deve essere. Ci vuole la squadra, però altrettanto importante è chi lavora fuori dal campo. Insieme ai tifosi dobbiamo essere tutti allenati e allineati per poter riportare l'Inter dove merita di stare.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views