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Yonghong Li insolvente, gli ritirano il passaporto. Milan, in mano a chi eri finito?

Yonghong Li è finito nell’occhio del ciclone in Cina per un prestito non saldato. Il Tribunale intermedio del popolo di Jingzhou ha emesso nei suoi confronti un ordine restrittivo per effetto del quale gli è stato ritirato il passaporto dopo essere stato dichiarato insolvente per un debito di 60 milioni di yuan (circa 8 milioni è il corrispettivo in euro) contratto con la società Hubei Jingjiu Investment.
A cura di Maurizio De Santis
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La domanda è: com'è possibile che il Milan sia finito nelle mani di Yonghong Li? Senza il sostegno del Fondo Elliott, che ha letteralmente strappato di mano la società dalle mani della proprietà cinese per l'incapacità di onorare il debito contratto con il prestito per acquisire il club, l'ex numero uno avrebbe portato sull'orlo del fallimento il blasone rossonero. Anzi, c'era quasi riuscito… con la Uefa che non ha avuto remore quando ha bocciato i vari piani economici elaborati dalla precedente dirigenza ed escluso la squadra dalle Coppe. Esperienza chiusa, per fortuna, anche se scorie di quella gestione fanno ancora da zavorra sul bilancio (il rosso di 126 milioni ha riacceso i riflettori da parte della commissione federale). E se il Milan, nonostante tutto, può tirare un sospiro di sollievo per l'ex presidente invece i guai non sono finiti.

Insolvente. L'uomo d'affari residente a Hong Kong è finito nell'occhio del ciclone in patria per un altro prestito non saldato. Insolvente, così è stato dichiarato alla luce dei conti passati al vaglio dal giudice. In base alle notizie rilanciate in queste ore da alcuni media cinesi, la situazione di Li sarebbe abbastanza grave a livello penale: il Tribunale intermedio del popolo di Jingzhou ha emesso nei suoi confronti un ordine restrittivo per effetto del quale gli è stato ritirato il passaporto.

Qual è la motivazione del provvedimento? Secondo i giudici ha beneficiato di un prestito di 60 milioni di yuan (circa 8 milioni è il corrispettivo in euro) da parte della società Hubei Jingjiu Investment Co. ma non è riuscito a restituire la somma. Una vicenda che va avanti da qualche anno considerato che – come sottolineato dal sito sohu.com – nel 2014 su Li erano state fatte già pressioni da una commissione di arbitrato perché risolvesse il debito pagando anche una penale. Cosa vuol dire? Che il Milan era finito nelle mani sbagliate.

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